Petizione in difesa dei valori europei e i diritti umani in Ungheria
Con una petizione chiediamo all’Italia, che si era già impegnata sulla questione della legge adottata dall’Ungheria sulla falsa riga della legge russa contro la propaganda LGBT, di presentare osservazioni scritte alla Corte di giustizia dell’UE per manifestare il sostegno incondizionato del nostro Paese ai valori fondamentali alla base della nostra Unione quali la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani.
Nel giugno 2021 il Parlamento ungherese ha adottato una legge—un copia incolla della tristemente nota legge russa—che vieta qualsiasi materiale con personaggi gay o veicolante un qualsiasi tipo di supporto alla comunità LGBT+ che possa essere visto da minori. Qualsiasi contenuto che mostri relazioni LGBT+, una transizione verso un altro genere, o immagini della bandiera arcobaleno sarà ora etichettato come “non raccomandato per i minori di 18 anni” e potrà essere trasmesso in televisione solo tra le 22 e le 5 del mattino. La legge si estende anche all’educazione sessuale: solo gli insegnanti e le organizzazioni approvate dal governo potranno insegnare questa materia.
La Commissione europea ha finalmente deciso di portare l’Ungheria davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea poiché questa legge è in aperto contrasto con le norme e i valori fondamentali dell’Unione. Dal 13 febbraio e fino al 27 marzo 2023 gli Stati membri hanno la facoltà di presentare “osservazioni scritte” alla Corte di giustizia sul caso.
L’Italia aveva già dimostrato il proprio profondo attaccamento alla difesa dei valori comuni europei aderendo alla dichiarazione del 17 maggio 2021 in cui si impegna a proteggere i diritti fondamentali delle persone LGBTI+ e alla Lettera dei capi di Stato e di governo in occasione del LGBTI Pride ai presidenti delle istituzioni europee il 24 giugno 2021.
Siamo molto fiduciosi che la Corte si pronuncerà a favore della tutela delle persone LGBTI e questa sentenza sarebbe importante non solo per abrogare la legge, ma anche per evitare che leggi simili vengano adottate in altri Stati membri dell’UE, come la Polonia o la Romania e per mandare un chiaro messaggio anche alla Russia di Putin da cui l’Unione Europea si distingue per il rispetto dei diritti umani, dello stato di diritto e della democrazia.
Firma ora per dire al governo italiano che deve continuare sulla linea seguita sinora senza esitazioni per chiarire che non c’è spazio nei paesi liberi della nostra Unione per queste leggi liberticide.