Pubblicati i risultati del sondaggio europeo LGBTI. Subito una strategia italiana ed europea
Sono stati pubblicati oggi alla vigilia del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omotransfobia, i risultati del sondaggio europeo condotto dall’Agenzia per i diritti fondamentale (FRA) su come le persone LGBTI europee percepiscono la condizione dei loro diritti umani.
I risultati sosterranno la strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTI della Commissione europea prevista per quest’anno.
“Torna dopo il 2012 il sondaggio della FRA, il più grande lavoro di monitoraggio Paese per Paese sulla percezione della qualità della vita da parte delle persone LGBTI in Europa. Dal lavoro alla famiglia, passando per le varie forme di discriminazione nella vita di tutti i giorni: i dati ci dicono che serve subito una nuova strategia nazionale e una roadmap verso l’uguaglianza formale di tutte le famiglie e il superamento dei crimini e dei discorsi d’odio.” Lo dice Leonardo Monaco, segretario di Certi Diritti.
Il risultati del sondaggio, per la prima volta, danno voce anche ai giovani tra i 15 e i 18 anni e alle persone intersex, che in Italia aspettano ancora una legge che tuteli il loro diritto all’autodeterminazione.
«Il combinato della ricerca della FRA e della mappa di ILGA-Europe ci forniscono uno spaccato piuttosto accurato dell’esperienza vissuta e del contesto giuridico in cui si trovano le persone LGBTI in Europa. Se da un lato, le persone LGBTI si sentono più libere di essere visibili, le discriminazioni e le violenze rimangono troppe. Dal punto di vista legale, nonostante i passi avanti di alcuni paesi, per il secondo anno di fila in alcuni Paesi si registrano addirittura dei passi indietro. Per quanto riguarda l’Italia, solo il 39% si dichiara visibile, contro una media europea del 47% e solo l’8% ritiene che il governo faccia abbastanza per combattere pregiudizi e intolleranza, contro una media europea del 33%. È evidente quanto sia urgente che l’UE approvi un’ambiziosa strategia LGBTI contenente impegni chiari e misurabili.» Lo dice Yuri Guaiana, presidente di Certi Diritti.
Insieme ai principali risultati dell’indagine, la FRA pubblica un ampio strumento di analisi dei dati, data explorer, che consente di filtrare i dati per paese, per domanda di indagine e per gruppo L, G, B, T o I.