Cecenia: Guaiana e Della Vedova, 15 Stati OSCE chiedono conto a Russia su violazioni diritti dei gay. Italia assente
“La notizia che un gruppo di 15 Stati membri dell’OSCE abbia invocato il Meccanismo di Vienna per chiedere conto alla Russia degli arresti arbitrari, torture e uccisioni di persone omosessuali in Cecenia è certamente buona. E’ una pessima notizia invece che non ci sia l’Italia, perchè è indicativa della considerazione che il nostro Paese attribuisce alla difesa dei diritti umani e dell’irrilevanza e isolamento internazionali a cui questo governo ci sta condannando. Chiediamo dunque all’Italia di sostenere questa iniziativa per contribuire a fare piena luce su quanto è accaduto e sta accadendo ai cittadini ceceni LGBTI” . Lo affermano Benedetto Della Vedova, coordinatore di +Europa, e Yuri Guaiana, Presidente dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
“I meccanismi di Vienna e di Mosca sono strumenti creati dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per monitorare il rispetto dei diritti umani da parte degli Stati membri”, spiegano Della Vedova e Guaiana. “Il Meccanismo di Vienna permette agli Stati membri di porre delle domande precise sul rispetto dei diritti umani. In caso di mancata risposta, può essere invocato il Meccanismo di Mosca, grazie al quale può essere costituita una Commissione di 3 esperti per svolgere un’inchiesta internazionale. Se la Russia non rispondesse alle domande poste e si rifiutasse di far entrare gli esperti sul suo territorio, questi ultimi potrebbero scrivere un rapporto intervistando i sopravvissuti rifugiati fuori dalla Federazione Russa e, auspicabilmente, riconoscere i crimini che sono perpetrati in Cecenia per quello che sono”.