Parità di Genere. Certi Diritti: l'Italia torni ad essere europea
Con 341 voti a favore, 281 contro (gli unici del gruppo S&D a votare contro la risoluzione sono stati due eurodeputati del Pd: Damiano Zoffoli e Luigi Morgano) e 81 astensioni, il Parlamento di Strasburgo ha dato il suo ‘sì’ al rapporto, preparato da Maria Noichl (S&D, DE), sulla parità di genere che raccomanda lo stesso trattamento per tutte le forme familiari, comprese quelle omogenitoriali.
“Che siano fischiate le orecchie a chi ancora oggi in Italia pontifica arrogandosi il compito di decidere cosa è famiglia e cosa no? Il nostro Paese adesso ha ancora meno scuse, si proceda subito a riconoscere pari diritti e pari doveri a tutte le famiglie come chiede il Parlamento Europeo”. Lo dice Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
Non solo famiglia nel documento approvato dal Parlamento Europeo in seduta plenaria, ma anche un piano europeo (2016-2020) contro le discriminazioni e una posizione contro la patologizzazione della transessualità, questione sulla quale da anni il mondo dell’associazionismo LGBTI europeo chiede un’azione da parte del Legislatore europeo.
“Ora la Commissione europea deve prendersi le sue responsabilità e agire su questa questione, aggiunge Guaiana. La Commissione colga l’occasione per varare finalmente anche una strategia europea LGBTI che affronti in maniera coerente gli specifici bisogni dei cittadini europei LGBTI”
Infine il Parlamento Europeo chiede che venga affrontato il bullismo uomo-transfobico a scuola.
“Proprio mentre in Italia si sospende la strategia LGBTI nelle scuole – conclude Guaiana – l’Europa chiede l’esatto contrario. L’ennesima bacchettata all’Italia dall’Europa e l’ennesima brutta figura fatta dal nostro Paese su una questione che è tra i valori fondanti dell’Unione Europea”.