Radical Faeries: gli elfi gay dei boschi
Il sesso come strumento di conoscenza e la nudità come filosofia: sono i Radical Faeries, comunità di elfi e fate lgbt. E stanno arrivando in Europa.
di www.gay.tv
Abitano in remote zone rurali, lontano dalla civiltà urbana di cui rifiutano il progresso. Come gli hippy, cercano il contatto con la natura e percepiscono come sacra la Madre Terra. Usano il sesso e la corporeità per intrecciare contatti e relazioni, vivono in comunità collettive in cui “il tuo è mio”, credono nella nudità, nel naturismo e nella magia. Sono le fate, i maghi, gli elfi e le ninfe dei boschi.
E sono tutti gay.
Il loro nome ufficiale e Radical Faeries: sono comunità lgbt che abbracciano la filosofia della natura, riconoscendosi nella spiritualità pagana e nelle derivazioni sociali hippy.
“Si vive in comunità, che possono essere piccoli gruppi di amici che si ritrovano a casa di qualcuno o intere comunità che affittano o comprano grandi terreni per trasformarli in aree sacre permanenti” racconta a L’Espresso un Faerie originario di Roma, di 47 anni, che si fa chiamare Isildur.
Nelle comunità dei Radical Faeries il travestimento e il corpo ricoprono ruoli centrali: la maggior parte dei membri di questi gruppi adotta un nome “magico” e forme di trucco e performance estetica. Fate, maghi, creature mitologiche: ognuno “diventa” un essere incantato. A questi gruppi aderiscono sempre più spesso persone che nel contesto sociale quotidiano si trovano ai margini, e che invece qui possono vivere l’identità queer in modo unico. “Ci conosciamo attraverso il sesso, camminiamo nudi nel bosco o ci travestiamo. Tutti i vestiti sono travestimenti, dallo smoking al costume sciamanico. Indossiamo spesso maschere o ci coloriamo il volto. Per noi il trucco ha un valore sacro, l’ornamento del viso e del corpo sono forme di comunicazione con il divino che ci circonda“.
L’idea alla base della scelta di vita dei Radical Fearies ha natura sia spirituale che politica. Da un lato implica un ritorno alla natura e alla terra, dall’altra rappresenta una chiara rivendicazione dell’identità lgbt. “Siamo una rete di omosessuali, artisti, lavoratori, abitanti delle città in fuga che sentono la cultura gay, lesbica e transessuale come una comunità distinta, separata dalla società di massa, con una nostra spiritualità, un nostro modo di essere. Dobbiamo unirci e diventare un grande popolo, recuperare l’equilibrio perduto della più ampia comunità umana del pianeta” scrive Joey Cain in un manifesto della comunità.
I Radical Faeries sono diffusi soprattutto in Nord America, ma il fascino di questo stile di vita sta contagiando anche l’Europa, tanto che i primi gruppi si stanno formando in Francia e Inghilterra. Ci sarà spazio per loro anche nei boschi italiani?