SUCCESSO RASSEGNA CINEMA QUEER ALLA SAPIENZA: NONOSTANTE I DIVIETI
Ieri sera, martedì 8 giugno, si è inaugurata la Rassegna cinematografica Queer all’Università La Sapienza di Roma. Lo si deve ai ragazzi che con coraggio si sono presentati ugualmente all’Università per proiettare il primo film previsto dal programma. Alla serata inaugurale ha partecipato Sergio Rovasio, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti che nel suo intervento ha sottolineato la gravità di quanto avvenuto sul divieto opposto dal Rettore dell’Università allo svolgimento della rassegna per supposti “motivi di sicurezza” dovuti a rischi di attacchi da parte di gruppi di fascisti omofobi, secondo quanto avrebbe comunicato la Digos.
La stessa Digos, su Repubblica di ieri, ha smentito quanto dichiarato dal Rettore dell’Università. L’atteggiamento del Rettore della Sapienza è grave, autoritario e scorretto sotto diversi punti di vista. Negare ad un gruppo di studenti, a poche ore dalla sua inaugurazione, lo svolgimento di una rassegna di cinema queer, inventandosi delle motivazioni ridicole e patetiche dimsotra delle grave situazione di ‘governo’ di una delle più imporanti sedi formative italiane.
Grazie allo straordinario e divertente film della serata inaugurale, in programmazione ieri sera, “A dirty shame”, il clima di tensione e nervosismo si è stemperato. Ringraziamo quanti hanno con coraggio e determinazione voluto essere presenti alla Sapienza e dimostrare così ai prepotenti e agli arroganti che la lotta per il superamento delle diseguaglianze va avanti e nessuno la può fermare.
È la prima volta che passi di qua?
Siamo un’associazione che si occupa di libertà sessuali, fuori da ghetti e stereotipi. Non pensiamo di essere una minoranza semplicemente perché ci occupiamo delle libertà di tutti: anche delle tue. Se ti è piaciuto quello che hai letto, torna più spesso: abbiamo tante cose di cui ci occupiamo da raccontarti. Tutte queste cose le facciamo solo grazie a chi ci sostiene. Puoi farlo anche subito.
Vuoi dare una mano?
Iscriviti a Certi Diritti per un anno. Sono 50 euro spesi bene. Per la tua libertà e quella di tutte e tutti. Troppi? Puoi anche donare 5 euro al mese.
Chi te lo fa fare?
Di darci dei soldi per portare avanti quello che facciamo già adesso senza chiederti nulla? Nessuno: però se nessuno dona o si iscrive per sostenere i costi delle nostre attività, queste attività non si faranno. E saremo tutti un po’ meno liberi e con meno diritti.
