BANDO CARRIERA DIPLOMATICA: DISCRIMINA CHI NON SI PU0′ SPOSARE

I parlamentari radicali Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Donatella Poretti e Marco Perduca, hanno oggi depositato sia alla Camera dei deputati che al Senato della Repubblica la seguente interrogaizone parlamentare sul bando per la carriera diplomatica del Ministero Affari Esteri che favorisce coloro che sono sposati. E chi non può farlo?

Interrogazione a risposta scritta
Al Ministero degli Affari Esteri
Al Ministero per le Pari Opportunità

Per Sapere – premesso che:

Nel bando di concorso a venticinque posti di Segretario di Legazione in prova, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 23 maggio 2008, è previsto all’articolo 2, come requisito per l’ammissione, il limite di età di 35 anni che può essere innalzato “di un anno per i candidati coniugati”.

La direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, trasposta nell’ordinamento italiano tramite decreto legislativo 216/2003, vieta le “discriminazioni fondate sulla religione o le convinzioni personali, sull’età o le tendenze sessuali, per quanto concerne l’occupazione e le condizioni di lavoro” e, in particolare, le “condizioni di accesso all’occupazione e al lavoro, sia dipendente che autonomo, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione indipendentemente dal ramo di attività e a tutti i livelli della gerarchia professionale, nonché alla promozione”.

Sono proibite discriminazioni indirette, che sussistono “quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una posizione di particolare svantaggio le persone che professano una determinata religione o ideologia di altra natura, le persone portatrici di un particolare handicap, le persone di una particolare età o di una particolare tendenza sessuale, rispetto ad altre persone, a meno che tale disposizione, tale criterio o tale prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari” o che “per la natura di un’attività lavorativa o per il contesto in cui essa viene espletata, tale caratteristica costituisca un requisito essenziale e determinante per lo svolgimento dell’attività lavorativa, purché la finalità sia legittima e il requisito proporzionato”.

Per sapere:

Non ritiene il governo che la previsione dell’innalzamento di un anno del limite di età nel caso in cui il candidato sia coniugato, sia discriminatoria, dato che questa non é oggettivamente e ragionevolmente giustificata da una finalità legittima e che i mezzi per il conseguimento di tale finalità non siano appropriati e necessari, oltre a non essere un requisito essenziale e determinante o proporzionato per lo svolgimento dell’attività lavorativa?

Non ritiene il governo che tale discriminazione sia basata non solo sull’età ma anche sull’orientamento sessuale, dato che in Italia le unioni tra persone dello stesso sesso non sono riconosciute?

Non ritiene il governo che tale requisito, che non é basato su alcun titolo o esperienza lavorativa precedente, ma solamente sul suo stato civile di persona sposata o non sposata, sulle condizioni individuali sociali della persona, nonché sulle sue convinzioni rispetto al matrimonio, sia una discriminazione fondata anche sulle convinzioni personali e sulla religione?

Non ritiene il governo che tale bando di concorso, come ogni pratica simile, metta l’Italia a rischio di infrazione della direttiva comunitaria?

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