Mozione particolare approvata dal XIV Congresso

Il 24 marzo 2021 la Commissione europea ha pubblicato la strategia dell’UE sui diritti dei bambini. La strategia affronta le aree chiave dei diritti dei bambini nell’UE, tra cui l’inclusione socio-economica, la salute, l’istruzione e la protezione dalla violenza. Ma la strategia affronta anche esplicitamente i diritti dei bambini intersex:
– riconosce le mutilazioni genitali intersex (IGM) come violenza contro la persona intersex e, come per le mutilazioni genitali femminili (FGM), sottolinea la forte necessità di porre fine a queste pratiche dannose.
– riconosce le analogie tra le mutilazioni genitali intersex e quelle femminili osservando che “più di 200 milioni di donne e ragazze nel mondo sono sopravvissute alle FGM, comprese più di 600.000 nell’UE. Il 62% delle persone intersex che hanno subito un intervento chirurgico ha dichiarato che né loro né i loro genitori hanno dato un consenso pienamente informato prima di un trattamento medico o di un intervento per modificare le loro caratteristiche sessuali”.
– include come azione chiave per porre fine alle IGM quella di “sostenere lo scambio di buone pratiche per porre fine agli interventi chirurgici non vitali e agli interventi medici su neonati e adolescenti intersex per renderli conformi alla tipica definizione di maschio o femmina senza il loro consenso pienamente informato o quello dei loro genitori”.

Per la prima volta, l’UE riconosce nello stesso documento sia le mutilazioni genitali femminili che quelle intersex come due gravi forme di violenza contro i bambini. Così facendo, la strategia afferma l’importanza dell’integrità corporea dei bambini e la necessità per tutti noi di unirsi nel percorso per mettere fine a queste pratiche dannose.

Nel 2014, la 24a conferenza dei ministri e dei senatori dei Lander per l’uguaglianza di genere (GFMK) ha sottolineato per la prima volta le somiglianze tra IGM e FGM e ha chiesto di attuare un corrispondente standard di protezione per i bambini intersex.
Nel 2017, la Conferenza di BanFGM sul divieto mondiale delle mutilazioni genitali femminili ha deciso di includere le vittime di mutilazioni genitali intersex nella loro struttura di sostegno attraverso la fornitura di servizi essenziali (medici, psicologici e legali).

Le FGM e le IGM condividono molte caratteristiche comuni, ma la normativa in vigore è molto diversa. Ecco alcuni dei punti in comune:
– La necessità di accettazione sociale; tuttavia, per molte persone intersex, gli interventi chirurgici nella loro infanzia e adolescenza non hanno migliorato la loro situazione di inclusione sociale o di emarginazione.
– Aspettative sociali su ciò che è considerato un comportamento sessuale accettabile; nel caso delle persone intersex, l’obiettivo finale di chi esegue le IGM è quello di permettere il rapporto penetrativo del futuro adulto e una presunta capacità di procreare. Non si tiene conto né dell’impossibilità di prevedere l’identità di genere, l’orientamento sessuale o le preferenze sessuali del futuro adulto intersex, né del fatto che la capacità di avere rapporti penetrativi può essere meno importante per l’adulto intersex rispetto al conservare genitali illesi.
– L’idea che le parti che non sono considerate abbastanza femminili (o maschili) dovrebbero essere rimosse; nel caso delle persone intersex questo include interventi su neonati e bambini come la riduzione della clitoride, la rimozione delle labbra, lo spostamento dell’apertura dell’uretra sulla punta del pene, per citarne solo alcuni.
– L’impatto sulla vita e la salute della persona; nel caso delle persone intersex questo include la compromissione della capacità di provare sensazioni sessuali, una funzione sessuale ridotta, cicatrici dolorose, rapporti sessuali dolorosi, aumento dell’ansia in relazione ai rapporti sessuali, problemi con il desiderio, problemi d’infertilità e altri traumi che li accompagnano per tutta la vita.

Le IGM si verificano su neonati e bambini intersex a tassi allarmanti; per esempio, una ricerca sui registri pubblici in Francia ha mostrato 5.000 interventi chirurgici su bambini di età inferiore ai 12 anni durante un anno solare, il 2017. Tuttavia, mentre tutti gli Stati membri dell’UE criminalizzano le FGM, solo 2 criminalizzano le IGM (Malta e Portogallo).

Pertanto, nell’ottica di arrivare anche in Italia a un divieto delle mutilazioni genitali intersex, l’assemblea di Certi Diritti raccomanda a tutti i soggetti interessati di fare riferimento anche alle IGM quando si parla di FGM, e di garantire a sopravvissuti e sopravvissute di mutilazioni genitali intersex e di mutilazioni genitali femminili l’accesso a servizi olistici di cura e sostegno alle stesse condizioni previste per le sopravvissute alle mutilazioni genitali femminili.

L’assemblea di Certi Diritti, inoltre, impegna l’associazione a continuare il lavoro di networking e facilitare lo scambio di buone pratiche tra associazioni che si occupano di FGM e IGM.

L’assemblea di Certi Diritti da’, infine, mandato agli organi dirigenti di lavorare per ottenere un’audizione presso la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani in Senato e il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo alla Camera di sopravvissute e sopravvissuti alle IGM e genitori di bambini intersex.

Fonti:
New EU Strategy on the Rights of the Child Affirms Rights of Intersex Children – OII Europe, 29 marzo 2021
LGBTI-inclusive Gender Equality work – ILGA-Europe, febbraio 2020
Protecting Intersex People in Europe: A toolkit for law and policymakers – OII Europe e ILGA-Europe, 2019

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