Mozione Generale XV Congresso

Sottoscritta da Uberti, Marchese, Guaiana, Monaco

Il congresso dell’Associazione Radicale Certi Diritti riunitosi il 9 aprile 2022, udite le relazioni di Presidente e Tesoriere, le approva;

ringrazia per il loro contributo i relatori che hanno animato i panel tematici e la giornata di dibattito;

ringrazia in particolare Olena Shevchenko e Tymur Levchuk per la loro testimonianza, per il loro coraggio, la loro determinazione e la loro azione incessante in sostegno della popolazione ucraina;

condanna fermamente l’aggressione militare dell’Ucraina da parte della Federazione russa, condotta in spregio all’ordine internazionale e alla sovranità dello Stato ucraino, che minaccia la stabilità in Europa e attenta al diritto alla vita e alla pace, alla sicurezza e alla salute dei suoi cittadini senza rispetto alcuno per i civili;

solidarizza con dissidenti, giornalisti indipendenti e attivisti per i diritti umani in Russia che subiscono anch’essi le conseguenze dell’accresciuta repressione del regime putiniano;

denuncia, come documentato da UNAIDS, il peggioramento delle condizioni di vita delle persone sieropositive nei territori ucraini a controllo russo di Crimea e Donbass con il rifiuto opposto dalle autorità insediatasi alle strategie di riduzione del danno e la chiusura forzata degli enti no profit impegnati nella lotta all’HIV nella regione–quella dell’Europa orientale-Asia Centrale–con il più alto tasso di crescita della pandemia da HIV nel mondo, della cui lotta l’Ucraina è stata un campione grazie alle terapie sostitutive con oppioidi, ai programmi di scambio di aghi e siringhe e ai piani per garantire l’accesso ai farmaci antiretrovirali;

considera le dichiarazioni di Putin, del suo ideologo rossobruno Aleksandr Dugin e del patriarca di Mosca Kirill I che mettono in relazione la brutale invasione dell’Ucraina con la difesa di presunti “valori tradizionali” contro i diritti LGBTI una chiara dimostrazione del fatto che ciò di cui più hanno paura costoro sono la democrazia, i diritti umani e le libertà individuali in quanto incompatibili con il loro progetto imperialista, aggressivo, violento e repressivo;

ricordando Makwan Moloudzadeh, il tredicenne accusato dal regime iraniano di omosessualità e impiccato nel 2007 a cui l’attività dell’associazione è dedicata, risponde alle farneticanti dichiarazioni di chi sostiene che i bambini possano vivere felici sotto dittatura, che solo la liberaldemocrazia e il diritto sono compatilbili con la vita, la libertà e la ricerca della felicità, diritti inalienabili della persona umana;

nel cinquantesimo anniversario della prima manifestazione del Movimento LGBTI italiano, il Congresso ricorda il ruolo che ebbero il FUORI e il Partito Radicale nella creazione di una nuova ondata di rivendicazioni per le libertà e i diritti di tutte e tutti e ringrazia i protagonisti di quella stagione di battaglie che hanno partecipato alla fondazione di Certi Diritti;

nel quarantesimo anniversario dell’approvazione della legge 164 del 1982, il Congresso ricorda il ruolo che ebbero i radicali a sostegno del MIT (che all’epoca si chiamava Movimento Italiano Transessuali), nell’elaborazione e nell’approvazione della legge stessa;

 

saluta la decriminalizzazione del lavoro sessuale in Belgio, un segnale che in Europa è ancora forte l’opposizione al modello abolizionista e che le ragioni della decriminalizzazione trovano fondamento nelle esperienza positive dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso;

denuncia il mancato abbinamento della proposta di legge per la regolamentazione della gestazione per altri solidale (AC 3016) alla proposta per l’istituzione del cosiddetto “reato universale di maternità surrogata”, attualmente calendarizzata nella plenaria di Montecitorio;

denuncia il ritardo imperdonabile dell‘adozione della Strategia LGBTI presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rilancia la petizione sottoscritta da oltre 13.000 persone e tutte le iniziative necessarie ad ottenere un’approvazione formale e in tempi certi del miglior piano di contrasto e prevenzione delle discriminazioni;

denuncia l’inadeguatezza del decreto ministeriale del 4 ottobre 2019, detto dei “Paesi di origine sicuri”, e rilancia la petizione sottoscritta da oltre 2.700 per chiederne la sospensione in attesa di una indicazione normativa che verifichi e rispetti gli elementi e le informazioni in base alle quali valutare ogni Stato prima di considerarlo “sicuro” a tutela del diritto di asilo così come indicato dalla nostra Costituzione;

guarda con favore le mobilitazioni referendarie per l’eutanasia legale, la coltivazione domestica delle sostanze e la riforma della giustizia, come momenti di grande partecipazione popolare dai quali trarre ispirazione per le battaglie per la libertà e la responsabilità sessuale delle persone;

impegna gli organi dirigenti:

a declinare il tema delle libertà sessuali, della laicità delle istituzioni e della libertà di pensiero come elemento imprescindibile di lettura, all’interno dei vari fronti d’azione internazionali e globali: migrazioni, sovrappopolazione mondiale e contrasto ai proibizionismi;

a porre in essere gli strumenti utili per il rilancio della battaglia per una riforma complessiva del diritto di famiglia, tra cui le iniziative giudiziarie e gli strumenti di iniziativa popolare e democrazia partecipativa;

a proseguire il percorso avviato insieme alle associazioni dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso per la promozione di una riforma della legge sul lavoro sessuale volontario delle persone adulte, percorrendo tutte le strade possibili – compresa quella giudiziaria – per il superamento dell’impianto attuale e valutando di offrire al Parlamento, in risposta e opposizione al disegno di legge abolizionista, una proposta di legge condivisa sul modello di decriminalizazione ispirata alla legge neozelandese, che rispetti l’autodeterminazione, le libertà e i diritti di tutte le persone coinvolte;

a dare continuità alle iniziative volte a sostenere le persone intersex e la battaglia per vietare i trattamenti e gli interventi chirurgici di normalizzazione sessuale sui bambini intersex ;

a continuare la collaborazione con altre associazioni per una campagna a favore dell’informazione sessuale e dell’educazione affettiva e al rispetto di ogni differenza nelle scuole e ad approfondire il tema delle libertà e responsabilità sessuali dei minorenni;

a continuare la collaborazione con le associazioni estenditrici della proposta di legalizzazione della gestazione per altri depositata a prima firma Guia Termini alla Camera, e di tutte le altre realtà che ne sostengono gli obiettivi, lavorando ad azioni di sensibilizzazione sulla gestazione per altri e ad una rapida calendarizzazione della proposta 3016;

a continuare l’impegno per il supporto alle persone richiedenti asilo per motivi di identità e orientamento sessuale; a superare attraverso azioni petitorie e di advocacy politico-istituzionali atti e provvedimenti come il c.d. “Decreto Paesi sicuri” che sull’onda degli slogan anti immigrazione producono sofferenze nella popolazione richiedente asilo e tra le categorie di migranti “ad alto rischio” a causa delle “legislazioni anti-LGBTI” nei loro paesi di origine;

stabilisce la quota minima di iscrizione a 25€, la quota di iscrizione ordinaria a 50€ e la quota di iscritto sostenitore a 150€.

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