Mozione generale approvata dal XIII Congresso
Il congresso dell’Associazione Radicale Certi Diritti riunitosi a Trento dal 15 al 17 novembre 2019, udite le relazioni di segretario e tesoriere, le approva;
ringrazia per il loro contributo i relatori che hanno animato la tre giorni di dibattito congressuale;
sottolinea la centralità del metodo Radicale e nonviolento nel suo operato;
guarda con preoccupazione e spirito di intraprendenza al consolidarsi di un clima politico caratterizzato da una profonda crisi del dialogo, dalla polarizzazione dell’opinione pubblica, da una sempre più marcata assenza di agibilità democratica nei processi di partecipazione e da una necessità di aggiornamento delle strategie volte ad affermare la libertà e la responsabilità sessuale degli individui;
rivendica nei lavori del panel congressuale sulla “Politica dell’identità e islamofobia” la centralità dell’l’individuo e del suo valore intrinseco – a prescindere dallo status, dalla razza, dalla religione, dal genere, dall’orientamento sessuale o da altre caratteristiche ascritte alla personalità – e dei diritti umani che non possono che essere universalmente applicati rifiutando la megalotimia, il bisogno di essere riconosciuti come superiori, tipica della politica dell’identità e del vittimismo;
rileva nei lavori del panel congressuale su “adolescenti, responsabilità e sessualità” gli effetti censori del tabù su questo tema che ancora ostacola l’educazione sessuale nelle scuole, le contraddizioni tra i diritti riconosciuti ai minorenni nell’esercitare la propria libertà sessuale e nel disporre della propria immagine, nonché la distanza tra le norme che disciplinano le interazioni nel mondo reale e in quello virtuale dove anche comportamenti neutri e consensuali possono configurare fattispecie di reato;
ringrazia gli avvocati e le avvocate per il lavoro profuso nell’ambito delle cause pilota avviate su impulso dell’Associazione e del Comitato per i diritti civili delle prostitute, che ad oggi hanno portato all’annullamento dell’ordinanza “antiprostituzione” del Comune di Tivoli e all’avvio di altri contenziosi che mirano al superamento, sul piano locale, dell’approccio abolizionista, securitario ed emergenziale lesivo dei diritti dei sex worker e della loro clientela; in tali iniziative rintraccia una più ampia lettura in difesa dello Stato di Diritto e un importante precedente per l’iniziativa nazioniale per la decriminalizzazione del lavoro sessuale;
saluta la prosecuzione del lavoro congiunto insieme ad Associazione Luca Coscioni, CGIL Nuovi Diritti, Famiglie Arcobaleno e Articolo29 sulla gestazione per altri che ha visto come elementi di rilievo la tenuta del convegno del 19 giugno 2019 e la partecipazione alla call for inputs indetta dalle Nazioni Unite sul tema della surrogazione di maternità;
evidenzia l’importanza del risultato, frutto anche del lavoro dell’Associazione nel coordinamento con altre realtà associative del panorama LGBTI italiano, in sede di Revisione Periodica universale dell’Italia, che ha portato a un rafforzamento delle raccomandazioni di altre delegazioni statali sul ritardo del nostro Paese nell’ambito della tutela e la promozione dei diritti umani delle persone LGBTI;
impegna gli organi dirigenti:
a porre in essere gli strumenti utili per il rilancio della battaglia per una riforma complessiva del diritto di famiglia, tra cui il fondo per i contenziosi strategici e un’iniziativa di studio e analisi sui nuovi strumenti di democrazia partecipativa a partire dalle assemblee dei cittadini estratti a sorte;
a proseguire il dialogo istituzionale per promuovere la decriminalizzazione del lavoro sessuale a partire dalla collaborazione con gli stessi sex worker, a percorrere tutte le strade possibili – compresa quella giudiziaria – per il superamento dell’impianto regolamentare attuale e di continuare il lavoro per la formulazione di una proposta di legge condivisa sul modello neozelandese;
a declinare il tema delle libertà sessuali, come elemento imprescindibile di lettura, all’interno dei vari fronti d’azione internazionali e globali: migrazioni, sovrappopolazione mondiale e contrasto ai proibizionismi;
a continuare la collaborazione con altre associazioni per una campagna a favore dell’informazione sessuale nelle scuole e ad approfondire il tema delle libertà e responsabilità sessuali dei minorenni;
a continuare la collaborazione con le associazioni di vari paesi, firmatarie dei principi per una GPA etica anche attraverso la diffusione delle proposte legislative elaborate e la creazione di occasioni di confronto e approfondimento;
a continuare l’impegno per il supporto alle persone richiedenti asilo per motivi di identità e orientamento sessuale;
a dare continuità alle iniziative volte a sostenere le persone intersessuali nella battaglia per la conoscenza e contro l’atroce violazione dei diritti umani perpetrata nei loro confronti e a promuovere nuove occasioni di confronto con la comunità medico-scientifica;
stabilisce la quota minima di iscrizione a 25€, la quota di iscrizione ordinaria a 50€ e la quota di iscritto sostenitore a 150€.