Mozione generale approvata dal IV Congresso

Il congresso dell’Associazione Radicale Certi Diritti riunitosi il 24 aprile 2021, udite le relazioni di segretario e tesoriere, le approva;

ringrazia per il loro contributo i relatori che hanno animato la plenaria e i due eventi tematici sul lavoro sessuale e sulle mutilazioni genitali femminili, infantili e intersex del 10 e del 17 aprile 2021;

nel sottolineare la centralità del metodo nonviolento nel suo operato, saluta il cinquantesimo anniversario del movimento LGBTI italiano e le attiviste e gli attivisti protagonisti del FUORI! e coloro che hanno continuato a spendersi politicamente anche all’interno dell’Associazione Radicale Certi Diritti;

ringraziando i giuristi che hanno portato per le vie giudiziarie i casi delle persone che si sono rivolte all’Associazione o che hanno permesso a Certi Diritti di intervenire nel corso di procedimenti, guarda con fiducia alla nuova giurisprudenza costituzionale e di Cassazione in materia di omogenitorialità nonché all’opportunità di riprendere con forza le iniziative per una riforma del diritto di famiglia che parta dalla riforma della filiazione, dal superamento delle unioni civili a favore dell’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, dall’affermazione di istituti non matrimoniali a tutela dei diritti e dei doveri di tutte le formazioni familiari la cui corretta fotografia è sicuramente offerta dagli uffici anagrafe italiani , fino ad arrivare al riconoscimento alla nascita dei figli per entrambi i genitori e all’estensione del riconoscimento ai minori già nati, anche in caso di genitori oggi separati;

guarda con attenzione al dibattito in corso sulla legge contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo rintracciando i limiti di un confronto che tende a concentrarsi esclusivamente sulle misure di natura penale, senza comprendere che il tema dei crimini d’odio nei confronti delle persone LGBTI troverebbe risposte e soluzioni più adeguate attraverso l’attuazione di politiche positive e con interventi legislativi volti a garantire l’uguaglianza formale e sostanziale delle persone unitamente alla difesa e alla promozione della libertà sessuale delle persone;

ringrazia la prima firmataria Guia Termini e tutti deputati e le deputate che hanno depositato la proposta di legalizzazione della gestazione per altre ed altri, frutto del lavoro di numerose associazioni per i diritti civili e la salute riproduttiva, tra le quali Certi Diritti;

ringrazia gli avvocati e le avvocate per il lavoro profuso nell’ambito delle cause pilota avviate su impulso dell’Associazione e del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, che hanno portato a un ulteriore successo contro l’abuso della leva amministrativa nel contrasto del lavoro sessuale di strada; nel ricorso amministrativo contro il Regolamento di Polizia del Comune di Massa, rintraccia una più ampia lettura in difesa dello Stato di Diritto e un importante precedente per l’iniziativa nazioniale per la decriminalizzazione del lavoro sessuale;

rintraccia nell’approvazione della sottoscrizione elettronica delle iniziative popolari nella legge di bilancio 2021 un’opportunità per l’Associazione di valutare gli strumenti di iniziativa popolare per la prosecuzione delle proprie battaglie storiche;

impegna gli organi dirigenti:

a declinare il tema delle libertà sessuali, della laicità delle istituzioni e della libertà di pensiero come elemento imprescindibile di lettura, all’interno dei vari fronti d’azione internazionali e globali: migrazioni, sovrappopolazione mondiale e contrasto ai proibizionismi;

a porre in essere gli strumenti utili per il rilancio della battaglia per una riforma complessiva del diritto di famiglia, tra cui le iniziative giudiziarie e i nuovi strumenti di democrazia partecipativa delle assemblee dei cittadini estratti a sorte;

a proseguire il dialogo istituzionale per promuovere una riforma della legge sul lavoro sessuale volontario delle persone adulte, ascoltando e valorizzando le voci dei lavoratori e delle lavoratrici e collaborando con le associazioni che le rappresentano, percorrendo tutte le strade possibili – compresa quella giudiziaria – per il superamento dell’impianto attuale e di continuare il lavoro per la formulazione di una proposta di legge condivisa sul modello di decriminalizazione ispirata alla legge neozelandese, che rispetti l’autodeterminazione, le libertà e i diritti di tutte le persone coinvolte ;

Per incidere su una campagna di advocacy a livello Europeo che sarà lanciata da Tampep Network fra breve e che si propone di tutelare i diritti dei Sex Workers migranti, la associazione Certi Diritti aderisce e si iscrive a Tampep Network rete di sex worker migranti in europa. Riconoscendo che la peculiare condizione di migranti delle persone di ogni sesso e genere che operano nel
sex work sono la maggioranza in tutti i Paesi d’Europa e che gli ostacoli posti dalle leggi contro le migrazioni e contro il sex work li espone ad abusi e violazioni dei Diritti Umani.

 

a continuare la collaborazione con altre associazioni per una campagna a favore dell’informazione sessuale e dell’educazione affettiva e al rispetto di ogni differenza nelle scuole e ad approfondire il tema delle libertà e responsabilità sessuali dei minorenni;

a continuare la collaborazione con le associazioni estenditrici della summenzionata proposta di legalizzazione della gestazione per altri, e di tutte le altre realtà che ne sostengono gli obiettivi, lavorando a una rapida calendarizzazione con abbinamento alle proposte proibizioniste attualmente in fase di dibattito in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati;

a continuare l’impegno per il supporto alle persone richiedenti asilo per motivi di identità e orientamento sessuale; a superare attraverso azioni petitorie e di advocacy politico-istituzionali atti e provvedimenti come il c.d. “Decreto Paesi sicuri” che sull’onda degli slogan anti immigrazione producono sofferenze nella popolazione richiedente asilo e tra le categorie di migranti “ad alto rischio” a causa delle “legislazioni anti-LGBTI” nei loro paesi di origine;

a dare continuità alle iniziative volte a sostenere le persone intersessuali nella battaglia per la conoscenza e contro l’atroce violazione dei diritti umani perpetrata nei loro confronti e a promuovere nuove occasioni di confronto con la comunità medico-scientifica e con le famiglie di persone intersex;

a promuovere iniziative volte a superare l’immobilismo parlamentare su una doverosa riforma della Legge 164/1982 che garantisca il diritto all’autodeterminazione delle persone trans;

stabilisce la quota minima di iscrizione a 25€, la quota di iscrizione ordinaria a 50€ e la quota di iscritto sostenitore a 150€.

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