Rapporto internazionale evidenzia successi della Revisione Periodica Universale. Confermiamo nostro impegno per a prossima sessione.

“Il rapporto di ARC International, IBAHRI e ILGA evidenzia l’importanza fondamentale che lo strumento della Revisione Periodica Universale ha avuto in questa sua fase nella tutela e nella promozione delle libertà sessuali. L’ascesa dei populismi e dei nazionalismi, dentro e fuori l’Europa, infatti, ha preso di mira proprio le libertà che riguardano la sfera più intima dell’individuo: le questioni riguardanti l’orientamento sessuale, l’identità e l’espressione di genere, la salute riproduttiva e i diritti politici che sono vettore di queste istanze. Procedure di controllo come la Universal Periodic Review sono buone pratiche da conservare, difendere e animare per porre tutti i governi davanti ai loro obblighi sul fronte dei diritti umani.
Nel 2014 l’Associazione Radicale Certi Diritti ha dato il suo contributo insieme a ILGA-Europe, Famiglie Arcobaleno, Intersexioni e Centro risorse LGBTI nel processo di UPR che ha visto sotto la lente d’ingrandimento l’Italia. Per il prossimo ciclo di revisione siamo determinati ad alimentare questo strumento riportando in sede Onu a Ginevra le nostre raccomandazioni, tra cui quelle sui diritti umani delle persone intersex e le questioni riguardanti l’identità e l’espressione di genere”
Così Leonardo Monaco e Yuri Guaiana, rispettivamente segretario e responsabile delle questioni transnazionali dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
A novembre 2014, il Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra, ha rivolto ben cinque raccomandazioni all’Italia che avevano come oggetto i diritti umani delle persone LGBTI: stanziare le risorse necessarie alla lotta contro la discriminazione sulla base del genere e dell’orientamento sessuale, includere l’orientamento sessuale come motivo di protezione contro i discordi di istigazione all’odio, adoperare misure concrete per adottare la legislazione necessaria per il riconoscimento delle relazioni omosessuali in Italia e a garantire la parità di diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender riconoscendo legalmente il matrimonio tra persone dello stesso sesso e le unioni civili.

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