UNIONI CIVILI, ASSOCIAZIONI LGBT AI SENATORI: "ERRORE CLAMOROSO LO SPACCHETTAMENTO DEL CANGURO : NON FATELO"

coppia-gay_AFFIDAMENTORoma, 16 febbraio 2016 – “Apprendiamo con stupore, scetticismo e rabbia, l’eventuale ipotesi di spacchettamento dell’emendamento “canguro”. È ben nota la nostra posizione radicale, rigida e assoluta: il disegno di legge 2081 (“Cirinnà”) è la prima misura minima di tutela e garanzia per le coppie di gay e di lesbiche e per le loro famiglie. Cittadine e cittadini che aspettano da 30 anni che anche l’Italia gli riconosca pari dignità, pari diritti e pari doveri.

Spacchettare il canguro, ipotesi verso cui hanno aperto i senatori del Movimento Cinque Stelle, significa una sola cosa: accettare che la legge arretri e venga mutilata prima del voto finale: le cronache di questi giorni, infatti, hanno reso evidente che non esiste una volontà vera di giungere a una sintesi. La sintesi, lo ribadiamo, è d’altronde già scritta e si ritrova nel testo in discussione. Chi, in maggioranza o in opposizione, chiede di riscrivere quella sintesi lo fa per rafforzare una discriminazione, per togliere diritti ai bambini  o per sabotare del tutto la legge. Nessuno di questi tre obiettivi può essere definito rispettabile, aprire spiragli in questa direzione è un atto irresponsabile, che indebolisce la legge e umilia le persone.
La legge Cirinnà sarebbe il primo passo nel cammino dei diritti, che in Italia può iniziare, tardivamente e colpevolmente, solo adesso. Ci rimettiamo alla responsabilità di ogni singolo senatore di qualsiasi schieramento politico: oggi avete la bellissima occasione di migliorare la vita delle persone. Non c’è alcuna ragione politica, nessuna prassi parlamentare, superiore al fine di questa legge e alla responsabilità per cui siete chiamati nel votarla.
Non abbiamo mai accettato nessun gioco politico sulla nostra pelle, sulle nostre vite e su quelle dei nostri figli e figlie. Non lo abbiamo fatto ieri e non lo faremo oggi. Ogni senatore e ogni senatrice sarà responsabile del successo o dell’insuccesso di questa importante pagina storica della nostra Repubblica”.

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