RADICALI: PRIMA CARTA DI SOGGIORNO PER FAMILIARE DI CITTADINO COMUNITARIA A TEMPO ILLIMITATO AD UNA COPPIA DELLO STESSO SESSO.
Nel 2012 la sentenza di Reggio Emilia ha sancito il diritto alla vita familiare anche per le coppie miste dello stesso sesso ordinando alla Questura il rilascio della carta di soggiorno per familiare di cittadino comunitario (dec. Leg. 30/2007) al coniuge extraeuropeo di una coppia dello stesso sesso coniugata in Spagna. Da allora tale diritto è stato confermato da moltissime questure italiane (solo la nostra Associazione ha seguito con successo 57 coppie che l’hanno ottenuta) e dallo stesso Ministero degli Interni con la Circolare prot. 8996 del 26.10.2012 e ribadito dal Ministero degli Esteri con messaggio del 6.8.2013.
Ora, dopo 5 anni di residenza regolare in Italia (la durata è conteggiata dal giorno della presentazione dell’istanza in Questura), il coniuge extra UE di una coppia dello stesso sesso ha chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno alla Questura di Milano, ottenendo, come prevede la legge, il rilascio della carta di soggiorno a tempo indeterminato.
A fronte di quello che ormai, grazie alle normative europee recepite dal nostro Paese, sembra essere una prassi acquisita, alcune Questure si rifiutano invece di applicare questa normativa creando problemi talvolta insormontabili alle coppie che, o si vedono costrette a ricorrere in Tribunale contro il diniego, come avvenuto per una coppia a Brescia, o a intraprendere, sempre col nostro supporto, azioni legali e amministrative anche solo per poter consegnare l’istanza, come è avvenuto a Sorrento. Inoltre molte Questure chiedono documenti NON previsti dalla normativa di riferimento, richieste puntualmente ridimensionate grazie all’intervento dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: “Sarebbe tempo che il Ministero chiarisse e indicasse definitivamente alle Questure la legittimità di concedere alle coppie anche dello stesso sesso , il titolo di soggiorno per il coniuge non comunitario perché almeno questo diritto sia acquisito definitivamente e si evitino in futuro trattamenti molto diversi e spesso illegittimi”.
“L’Associazione Radicale Certi Diritti continuerà intanto a proporre cause pilota contro le discriminazioni delle coppie dello stesso sesso affinché possano essere eliminate nel nostro Paese tutte le discriminazioni dovute all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, conclude Guaiana.