RADICALI/UNIONI CIVILI: OFFERTI EMENDAMENTI MIGLIORATIVI, ALCUNI DEI QUALI PRESENTATI IN SENATO.

madama_facciata026.104 emendamenti (1748 in più rispetto a quelli presentati in Commissione), tre pregiudiziali d’incostituzionalità, 2 richieste di sospensiva e 14 ordini del giorno.
«Di questi 5.228 presentati solo dalla lega che evidentemente se ne frega delle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei diritti dell’Uomo. Se si è contrari si voti contro, assumendosene le proprie responsabilità, ma l’ostruzionismo è veramente squalificante», dichiara Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
«Noi vorremmo una riforma complessiva del diritto di famiglia che preveda l’accesso per tutte e tutti all’istituto del matrimonio civile, soddisfando così le rivendicazioni di eguaglianza delle coppie dello stesso sesso; che accolga le richieste di maggiore elasticità nell’istituzionalizzazione del rapporto di coppia; che unifichi finalmente le norme già esistenti in tema di diritto di famiglia e dia così luogo a un’unica e organica legislazione», spiega Guaiana, che continua: «Questo disegno di legge non si pone tali obiettivi, ma rappresenta comunque un piccolo passo avanti verso il riconoscimento di alcuni diritti e doveri delle coppie omosessuali e dei loro figli nonché il riconoscimento di una forma più flessibile d’istituzionalizzazione del rapporto di coppia. Con spirito costruttivo abbiamo quindi offerto a tutti i Senatori un pacchetto di 14 emendamenti migliorativi».
«Quattro di questi emendamenti (il 6, 7, 11 e 14) sono stati presentati e ringraziamo i Senatori che li hanno fatti propri. Auspichiamo che l’ostruzionismo clericale venga presto superato e che il testo possa essere approvato al più presto senza ulteriori compromessi al ribasso, ma anzi in una versione migliorata nella direzione da noi indicata», conclude Guaiana.
Nota illustrativa.
Il primo emendamento è volto a eliminare l’articolo 1. Nella versione precedente non esisteva e ci sembra tutt’altro che necessario poiché le finalità generali delle disposizioni del Capo I sono auto-evidenti e già ampiamente illustrate negli articoli successivi.
Il secondo è alternativo al primo punta a eliminare la parola “specifica” dalla locuzione “specifica formazione sociale”. Nonostante la nostra preferenza per il primo emendamento, offriamo anche questa ipotesi di lavoro.
Il terzo emendamento reintroduce la dizione della terzultima versione del testo unificato senza però escludere l’adozione. Ci sembra una dizione più esaustiva e meno foriera di possibili errori involontari del legislatore.
L’emendamento 4 è alternativo al terzo ed è volto a rimuovere l’obbligo di residenza comune derivante dall’unione civile tra persone dello stesso sesso.
Il quinto emendamento è alternativo al terzo e mira ad ampliare le materie per le quali le unioni civili riconoscono gli stessi diritti e doveri del matrimonio civile. Si inserisce con questo emendamento anche l’adozione.
Il sesto emendamento è alternativo al terzo e al quinto e inserisce l’adozione.
Il settimo emendamento mira a sanare l’odiosa discriminazione per la quale alle persone transessuali sarebbe concessa l’automatica commutazione del proprio matrimonio in unione civile, ma non viceversa.
L’ottavo emendamento è volto a ridurre la proroga del termine per l’adozione dei decreti attuativi, qualora il termine per l’espressione dei pareri parlamentari scada nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine previsto.
L’emendamento 9 è volto a legare il diritto all’abitazione a una valutazione delle condizioni economiche del convivente sopravvissuto, lasciando alla regolamentazione governativa stabilire chi debba farsi carico di questa valutazione
L’emendamento 10 è volto a tenere legati gli obblighi di mantenimento o alimentari alle condizioni economiche dell’ex-convivente, come già previsto dall’art. 156 del Codice Civile,  lasciando alla regolamentazione governativa stabilire chi debba farsi carico di questa valutazione.
L’emendamento 11 è coerente con il precedente e necessario per armonizzare il testo alle modifiche introdotte dall’emendamento precedente.
Il dodicesimo emendamento vuole lasciare alla contrattazione dei conviventi di fatto i termini della cessazione della loro vita in comune.
L’emendamento 13 vuole ampliare le materie disponibili alla alla contrattazione dei conviventi di fatto. In particolare si apre la possibilità per i conviventi di fatto di stipulare accordi in previsione di un futuro divorzio purché non pregiudichino gravemente la posizione della parte più debole del rapporto o non ledano, anche indirettamente, l’interesse dei figli minori.
Infine l’ultimo emendamento pone i principi di parità tra i conviventi e di reciprocità dei loro diritti e dei doveri come argini invalicabili alla libertà contrattuale dei conviventi di fatto.
Va da sé che gli emendamenti dal 12 al 14 rappresentano un tutto organico e andrebbero presentati insieme.

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