CERTI DIRITTI: IL VOTO PROIBIZIONISTA DEL PE SULLA GPA NON È VINCOLANTE, MA È UN BRUTTO SEGNALE.
Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti
Roma, 17 dicembre 2015
Come annunciato da «L’Espresso», oggi il Parlamento Europeo ha votato la «Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo» all’interno della quale il Partito Popolare Europeo ha fatto inserire un paragrafo di forte condanna della GPA che recita:
“114. condanna la pratica della surrogazione, che compromette la dignità umana della donna dal momento che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usati come una merce; ritiene che la pratica della gestazione surrogata che prevede lo sfruttamento riproduttivo e l’uso del corpo umano per un ritorno economico o di altro genere, in particolare nel caso delle donne vulnerabili nei paesi in via di sviluppo, debba essere proibita e trattata come questione urgente negli strumenti per i diritti umani”.
Grazie al gruppo dei Verdi si è ottenuta la possibilità di a un voto separato per cancellare questo paragrafo e a uno split vote per modificarne il testo. Purtroppo però il paragrafo 114 è passato nella versione originale.
«Con il voto di oggi il Parlamento Europeo ha vestito i logori panni del proibizionismo più stantio. Un brutto segnale che non ci piace perché le proibizioni alimentano solo un mercato clandestino che va a rafforzare proprio quelle sacche di sfruttamento che si vorrebbero eliminare. Per fortuna che il documento approvato non è vincolante», afferma Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
«Ciò che bisognerebbe fare, invece, sarebbe incoraggiare pratiche più trasparenti, legali e regolamentate nel pieno rispetto del principio di autodeterminazione dell’individuo, senza questi riflessi paternalisti francamente stucchevoli. Noi di Certi Diritti, rifiutiamo l’idea di donne incapaci di fare delle scelte consapevoli e di vivere nel proprio corpo esperienze coerenti con il proprio pensiero», continua Guaiana.
«Abbiamo già visto lanci di agenzia che confondono indebitamente questo tema con quello delle unioni civili, benché i due temi non abbiano nulla a che vedere l’uno con l’altro. Ricordiamo infatti che la stragrande maggioranza delle coppie che ricorrono a questa pratica, che in Italia è vietata, sono coppie eterosessuali». conclude Guaiana.
Per approfondire:
La posizione dell’Associazione Certi Diritti: https://www.certidiritti.org/2011/11/23/mozione-particolare-sulla-gestazione-per-altri-approvata-dal-viii-congresso/.
I voti dei parlamentari europei nello split vote: vedi allegato.
Voti Parlamentari nello split vote