Il vicepresidente della Commissione Europea vuole il mutuo riconoscimento dei matrimoni dello stesso sesso tra tutti gli stati membri. L'indecente ritardo italiano è un problema per l'Europa.
«Salutiamo con entusiasmo la decisione del vicepresidente della Commissione Europea di prendere in mano la situazione per ristabilire la piena libertà di circolazione all’interno dell’Unione Europea attraverso il riconoscimento del matrimonio egualitario in tutti gli Stati membri».
Questo il commento di Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, alla intervista al vicepresidente della Commissione Europea, l’olandese Frans Timmermans, sulla rivista Politico. Impegnandosi ad assicurare che un matrimonio tra persone dello stesso sesso contratto in uno Stato membro sia riconosciuto anche in tutti gli altri, Timmermans ha affermato: «Mi impegnerò personalmente. Anche se non si vuole avere il matrimonio egualitario in un Paese, almeno si abbia la decenza di accettare che altri Paesi ce l’hanno e di riconoscere quel matrimonio le coppie sposate si trasferiscono».
«L’indecente ritardo italiano e la sua ottusa refrattarietà al matrimonio egualitario sono chiaramente un problema per l’UE. Speriamo che non si debba aspettare, per l’ennesima volta, l’intervento europeo prima di ristabilire il diritto fondamentale all’eguaglianza che l’Italia è tenuta a rispettare per la sua tradizione civile e giuridica oltre che per i trattati firmati nel secolo scorso», conclude Guaiana.