Scuola. MIUR rottama la strategia contro il bullismo. Associazioni LGBTI: Grave passo indietro. Governo chiarisca.
Le associazioni lgbt (Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gay center, Mit) convocate a Roma per un workshop: il Miur dà forfait e viene data notizia della rottamazione delle azioni di contrasto al bullismo omofobico previste nell’Asse Educazione e Istruzione della Strategia Unar. È questo l’esito disastroso della giornata organizzata dalle istituzioni ieri nella Capitale. “Ieri pomeriggio a Roma – riferiscono i portavoce delle associazioni presenti all’incontro – si è svolto un Workshop dell’Asse Educazione e Istruzione organizzato da UNAR e RE.A.DY nell’ambito della Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Purtroppo l’incontro, che aveva un carattere conclusivo e di valutazione delle azioni svolte, è stato totalmente negativo. Prima di tutto molto grave è stata l’assenza del MIUR, che in collaborazione con UNAR e READY avrebbe dovuto attuare le misure previste dall’Asse Educazione e Istruzione: nessun interlocutore istituzionale a cui chieder conto di quanto fatto e di quello che si sarebbe potuto fare in futuro. Delle 17 misure previste dall’Asse Educazione e Istruzione in sostanza è stata attuata concretamente e parzialmente una sola (il corso di formazione per le figure apicali tenutosi il 26 e 27 novembre 2014, dove tra 41 partecipanti vi era un solo direttore di un Ufficio Scolastico Regionale), tutto il resto è rimasto sulla carta. Ad esempio, per citarne solo alcune: raccolta dati e monitoraggio degli atti di bullismo nelle scuole italiane, percorsi di formazione per il personale della scuola e per gli alunni, accordi di collaborazione a livello locale tra USR, Enti Locali e associazioni LGBT, integrazione nei curricula scolastici di materie antidiscriminatorie con particolare focus sui temi LGBT, accreditamento delle associazioni LGBT presso il MIUR in qualità di enti di formazione, campagne di informazione nazionali e locali. Nulla di tutto questo è stato fatto, quel poco che a fatica si è ottenuto (un breve riferimento nelle Linee di orientamento sul bullismo omofobico, la circolare per il 17 maggio e il bando ancora sospeso per le progettualità previste per la settimana contro la violenza), non può certo essere ascritto alla Strategia Nazionale e comunque non è nulla rispetto al diffuso e grave fenomeno del bullismo omofobico presente nelle scuole italiane. Ma la cosa ancor più grave, almeno da quanto ci è stato dato di capire dal rappresentante di Unar, è che il MIUR sembra non avere alcuna intenzione di proseguire le azioni della Strategia (specifiche e puntuali) ma semplicemente di proporre delle generiche azioni su tutte le forme di discriminazione, senza affrontare in modo incisivo il problema del bullismo omofobico e dell’omofobia a scuola. A questo punto ci chiediamo davvero cosa il Governo italiano e in particolare la Ministra Giannini andranno a riferire al Consiglio d’Europa sui risultati dell’impegno preso dall’Italia per l’attuazione della Raccomandazione del Comitato dei Ministri CM/REC (2010)5, da cui è nata la Strategia nazionale. Di tutto questo ci auguriamo che il Parlamento voglia chiedere conto alla Ministra, richiamandola al suo dovere e agli impegni presi”, concludono le associazioni..
Agedo
Arcigay
ArciLesbica
Associazione Radicale Certi Diritti
Equality Italia
Famiglie Arcobaleno
Gay center
Mit