Lettera aperta di Intersexioni e Certi Diritti a Facebook Italia

facebook-genere-opzioni-01Vi proponiamo la lettera aperta a firma di Michela Balocchi (fondatrice di Intersexioni) e Yuri Guaiana (segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti) rivolta a Facebook Italia in seguito alla decisione del noto social network di inserire oltre 50 opzioni di identità di genere nei profili dei suoi utenti.
 
Gentilissime/i,
cogliamo l’occasione del vostro comunicato stampa per congratularci con la decisione di Facebook Italia di aprire le modalità di scelta dello status relativo al genere anche in Italiano, così come è stato nel Febbraio scorso per Facebook anglofono, e di superare l’artificialità e le ristrettezza del binarismo uomo/donna.
È un vero passo avanti nel rispetto delle persone e nel riconoscimento dell’ampia varietà di sesso/genere, dell’identità di genere ma anche delle differenze dello sviluppo sessuale. Perché, nonostante nei vari comunicati stampa e articoli usciti in giornata non sia mai stato esplicitato, l’inserimento del termine “intersessuale” non ha tanto a che fare con l’identità di genere quanto con le variazioni cromosomiche, gonadiche e/o anatomiche del sesso. Come dice una delle più importanti organizzazioni intersex, si tratta del sesso come “fatto” e non come “atto”. Proprio per non dare adito a fraintendimenti (molti associano la parola intersessuale a un qualche misterioso orientamento sessuale, senza considerare che è semplicemente aggettivo che si riferisce a una condizione di intersessualità), e per fornire invece ancora maggiori possibilità di
scelta, accanto al termine intersessuale sarebbe molto appropriato aggiungere “intersex”, mantenendo dunque il termine inglese che oltretutto molte persone con variazioni nello sviluppo sessuale prediligono.
Data l’attenzione da voi dimostrata verso le questioni di sesso/genere e identità di genere, ci domandiamo però per quale motivo il sito di un gruppo che fa ricerca scientifica, formazione, informazione, comunicazione e sensibilizzazione sui temi suddetti, quale è intersexioni, venga quotidianamente ininterrottamente bloccato da facebook ormai da quasi 3 mesi, e questo nonostante le numerose segnalazioni sia nostre sia di quegli utenti che hanno invano provato a postare su Facebook i nostri articoli dal sito (www.intersexioni.it).
Cogliamo dunque l’occasione per rivolgere direttamente a voi che vi occupate dell’Ufficio Stampa di Facebook, di spiegarci come mai da metà Aprile è impossibile postare sul vostro social network qualsiasi articolo da www.intersexioni.it, e soprattutto vi chiediamo di sbloccare al più presto questa situazione che ha di fatto come risultato immediato una censura vera e propria della nostra produzione. Ma intersexioni e le persone che lo compongono sono state/i tra i primi in Italia a fare in-formazione e sensibilizzazione sul tema dei diritti umani violati delle persone intersex e a cercare di esplicitare le dimensioni che legano insieme le varie forme di discriminazione nei confronti delle “minoranze di potere”: toglierci la possibilità di pubblicazione e condivisione sul vostro social network non ci sembra affatto in linea con la sensibilità che state mostrando sul tema dei diritti e dell’autodeterminazione di genere.
Ringraziandovi per l’attenzione,
inviamo cordiali saluti
Michela Balocchi, co-fondatrice di intersexioni
Yuri Guaiana, segretario dell’associazione radicale Certi Diritti
 

È la prima volta che passi di qua?

Siamo un’associazione che si occupa di libertà sessuali, fuori da ghetti e stereotipi. Non pensiamo di essere una minoranza semplicemente perché ci occupiamo delle libertà di tutti: anche delle tue. Se ti è piaciuto quello che hai letto, torna più spesso: abbiamo tante cose di cui ci occupiamo da raccontarti. Tutte queste cose le facciamo solo grazie a chi ci sostiene. Puoi farlo anche subito.

Dona ora

Vuoi dare una mano?

Iscriviti a Certi Diritti per un anno. Sono 50 euro spesi bene. Per la tua libertà e quella di tutte e tutti. Troppi? Puoi anche donare 5 euro al mese.

Iscriviti

Chi te lo fa fare?

Di darci dei soldi per portare avanti quello che facciamo già adesso senza chiederti nulla? Nessuno: però se nessuno dona o si iscrive per sostenere i costi delle nostre attività, queste attività non si faranno. E saremo tutti un po’ meno liberi e con meno diritti.

Dona ora

Newsletter

Iniziative, appuntamenti…
Rimani in contatto!

Facebook Twitter Instagram Whatsapp