Come si fa a escludere tra i reati d'odio quelli contro omosessuali e transessuali? Pericoloso e incomprensibile accordo sulla sicurezza internazionale: perché l'OSCAD lo ha sottoscritto?

Comunicato stampa dell’Associazione radicale Certi Diritti

Roma, 30 maggio 2013

E’ un autentico accordo contro natura quello che pare sia stato siglato tra diversi organismi di sicurezza, patrocinato dall’OCSE e dall’OSCAD e siglato all’Università cattolica di Milano (coincidenza?) in merito ai reati d’odio. Con una motivazione ridicola sono stati esclusi i reati derivanti da odio contro le persone omosessuali e transessuali tra tutti i reati di odio che saranno oggetto di studio e collaborazione tra i diversi paesi firmatari.

La motivazione sarebbe nel non accordo tra tutti i paesi nel considerare questi reati come sensibili per la sicurezza internazionale, così come la mancanza di una posizione comune sulla definizione stessa di reato d’odio a causa di transfobia e omofobia.

Possibile che OCSE e OSCAD abbianno accettato una tale vegognosa esclusione? Quali Paesi hanno messo il veto? E come mai l’OCSE lo ha accettato visto che nei suoi documenti e nelle sue posizioni ufficiali ha sempre, giustamente, incluso trai reati di odio anche quelli contro le persone omosessuali e transessuali?

Si tratta di una esclusione immotivata, e pericolosa per gli sviluppi che può avere, in tutta Europa (soprattitto nei paesi dell’Est dove le violenze sono all’ordine del giorno) con gravi ripercussioni anche a livello nazionale ove comincia, molto a fatica, la discussione sui progetti di legge contro omofobia e transfobia.

Con una lettera aperta al Governo e al Parlamento l’associazione radicale certi diritti chiede un imemdiato intervento di chiarificazione, anche sulla posizione italiana in materia.

Link alla lettera

Addendum alla lettera

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