Discussione su unioni civili a Milano: Certi Diritti raccoglierà le firme davanti Palazzo Marino
Oggi prima della discussione in Consiglio Comunale sul registro delle unioni civili, l’Associazione Radicale Certi Diritti raccoglierà le firme per la proposta di delibera d’iniziativa popolare sulle famiglie di fatto e sugli altri 4 testi (www.milanoradicalmentenuova.it). Poi diretta twitter dall’aula con hastag #registromilano.
Comunicato stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti
Milano, 23 luglio 2012
In occasione della discussione in Consiglio Comunale sul registro delle unioni civili, l’Associazione Radicale Certi Diritti raccoglierà le firme davanti per la proposta di delibera d’iniziativa popolare sulle famiglie di fatto e sugli altri 4 testi (www.milanoradicalmentenuova.it) davanti a Palazzo Marino dalle 16:00 alle 17:30. La pressione della raccolta firme ha già prodotto il risultato di portare in discussione il registro prima della fine della stessa, oggi vogliamo ricordare che già più di 4000 cittadini hanno sottoscritto un testo simile a quello in discussione e che quindi, nel caso in cui non dovesse essere approvato o uscisse stravolto e snaturato, un nuovo testo verrà presentato appena conclusa la raccolta.
Dalle 17:30 ci sposteremo in aula consigliare da dove faremo una diretta Twitter del dibattito sull’account @certidiritti. L’hashtag sarà: #registromilano.
È la prima volta che passi di qua?
Siamo un’associazione che si occupa di libertà sessuali, fuori da ghetti e stereotipi. Non pensiamo di essere una minoranza semplicemente perché ci occupiamo delle libertà di tutti: anche delle tue. Se ti è piaciuto quello che hai letto, torna più spesso: abbiamo tante cose di cui ci occupiamo da raccontarti. Tutte queste cose le facciamo solo grazie a chi ci sostiene. Puoi farlo anche subito.
Vuoi dare una mano?
Iscriviti a Certi Diritti per un anno. Sono 50 euro spesi bene. Per la tua libertà e quella di tutte e tutti. Troppi? Puoi anche donare 5 euro al mese.
Chi te lo fa fare?
Di darci dei soldi per portare avanti quello che facciamo già adesso senza chiederti nulla? Nessuno: però se nessuno dona o si iscrive per sostenere i costi delle nostre attività, queste attività non si faranno. E saremo tutti un po’ meno liberi e con meno diritti.
