Newsletter 29 Marzo

LogoCD

qualche giorno fa la Questura di Reggio Emilia ha rilasciato il permesso di soggiorno a un ragazzo uruguayano, sposato in Spagna con un italiano, che lo scorso 13 febbraio aveva vinto il ricorso in tribunale dopo che la Questura gli aveva negato il documento. 
Questo permesso di soggiorno è il primo documento istituzionale nella storia italiana che dà efficacia al riconoscimento dello status famigliare delle coppie omosessuali.
Un altro grande passo di civiltà reso possibile grazie al coraggio di Flavio e Rafael e al lavoro dell’Avv. Giulia Perin (qui una sua intervista),  ma anche grazie al tuo aiuto. Perché senza il contributo degli iscritti, tutte le iniziative promosse dal 2008 dall’associazione radicale Certi Diritti non sarebbero state possibili.

Senza il tuo contributo non avremmo avuto la forza di iniziare nel nostro Paese la battaglia per l’uguaglianza dei diritti e contro la sessuofobia, non avremmo potuto lanciare la campagna di Affermazione Civile per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e forse oggi non ci sarebbe la storica sentenza 138/10 della Corte costituzionale.

Senza il sostegno degli iscritti non avremmo potuto lavorare alla proposta di Riforma del Diritto di Famiglia, depositata dai parlamentari radicali insieme a tante altre proposte di legge, e non saremmo riusciti a denunciare leggi omofobe e violenze contro le persone lgbti in Russia e in Africa, dove il 26 gennaio 2011 è stato ucciso il nostro compagno ugandese David Kato Kisule. Quindi grazie.

Il lavoro da fare però è ancora tanto. 
Un mese fa abbiamo lanciato a Roma, poi a Milano e fra un po’ a Pescara ed in altre città italiane, una raccolta firme per una proposta di delibera comunale affinché, negli ambiti di competenza del comune, vengano riconosciuti i diritti delle coppie di fatto.

Abbiamo pubblicato il libro ‘Certi Diritti che le coppie conviventi non sanno di avere’, una sorta di manuale di sopravvivenza per le coppie etero e gay che non vogliono o non possono ancora sposarsi (intervista all’autore Bruno De Filippis), e chiesto al governo di ritirare la circolare Amato che vieta la t rascrizione in Italia dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero per motivi di ordine pubblico.

Abbiamo creato un network internazionale di esperti e militanti per l’affermazione dei diritti civili e umani in tutto il mondo e lanciato la prima App, per iPhone iPad e ora anche per Android, sui diritti civili e i temi della liberazione sessuale

Per sabato 21 aprile 2012 stiamo organizzando una conferenza nazionale, a cui seguirà un appello, sulla legalizzazione della prostituzione, organizzata dall’associazione radicale Certi Diritti, CGIL nazionale Nuovi Diritti e Comitato per i diritti civili delle prostitute. (Roma, Palazzo Valentini – Sala di Liegro, Via IV Novembre, 119/A).

P.S. 1 La Seconda marcia per l’amnistia, la giustizia, la libertà, a cui ha aderito Certi Diritti, è stata rimandata al 25 aprileSu Notizie Radicali le ragioni dello slittamento.

P.S. 2 Ti consigliamo la lettura di Anche quella omosessuale è una “famiglia”, intervento di Vladimiro Zagrebelsky.

Grazie ancora per il sostegno che ci hai dimostrato in questi anni.
Se non hai ancora rinnovato l’iscrizione per il 2012 puoi farlo tramite PayPal,
tramite bonifico bancario sul Conto Corrente IT 34 E 08327 03221 000000003165
o tramite bollettino postale al C/C n. 1001131539, intestati  all’Associazione Radicale Certi Diritti, specificando nella causale iscrizione 2012 o contributo.

www.certidiritti.it

È la prima volta che passi di qua?

Siamo un’associazione che si occupa di libertà sessuali, fuori da ghetti e stereotipi. Non pensiamo di essere una minoranza semplicemente perché ci occupiamo delle libertà di tutti: anche delle tue. Se ti è piaciuto quello che hai letto, torna più spesso: abbiamo tante cose di cui ci occupiamo da raccontarti. Tutte queste cose le facciamo solo grazie a chi ci sostiene. Puoi farlo anche subito.

Dona ora

Vuoi dare una mano?

Iscriviti a Certi Diritti per un anno. Sono 50 euro spesi bene. Per la tua libertà e quella di tutte e tutti. Troppi? Puoi anche donare 5 euro al mese.

Iscriviti

Chi te lo fa fare?

Di darci dei soldi per portare avanti quello che facciamo già adesso senza chiederti nulla? Nessuno: però se nessuno dona o si iscrive per sostenere i costi delle nostre attività, queste attività non si faranno. E saremo tutti un po’ meno liberi e con meno diritti.

Dona ora

Newsletter

Iniziative, appuntamenti…
Rimani in contatto!

Facebook Twitter Instagram Whatsapp