Matrimonio: Certi Diritti prepara ricorsi alla giustizia europea

Certi Diritti rilancia la campagna per il matrimonio gay, che ora guarda all’Europa, e invita le coppie dello stesso sesso a presentarsi nei comuni e chiedere le pubblicazioni. E’ grazie a questa iniziativa chiamata ‘Affermazione Civile’ che si è giunti alla sentenza 138/2010.

Roma, 27  marzo 2011

Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti

Il 15 Aprile di un anno fa la Corte Costituzionale (sentenza 138/2010) è intervenuta sulla decisione relativa alla costituzionalità del rifiuto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso.

Nella sentenza sono stati sanciti inequivocabilmente i seguenti principi:
• Le coppie omosessuali hanno rilevanza costituzionale e non sono un mero fatto privato;
• Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è compatibile con l’attuale Costituzione;
• Il Parlamento ha il dovere di legiferare in materia con una regolamentazione organica e generale, dunque non privatistica e parziale, se non lo fa si può ricorrere alla Corte per vedersi riconosciuti alcuni diritti.

La sentenza è stato frutto di un movimento di impegno civico chiamato “Affermazione Civile”, il cui spirito è stato sempre condiviso tra l’Associazione Radicale Certi Diritti, la rete di avvocatura LGBT – Rete Lenford e le decine di coppie che, dal 2007, si sono recate a decine nei loro comuni di residenza per chiedere le pubblicazioni degli atti e quando il Comune opponeva loro il diniego si sono incardinate le iniziative legali.
Ad un anno da questa sentenza è giunta l’ora di alzare il tiro, e procedere con nuovi ricorsi nei confronti della Giustizia Europea, aprendo Affermazione Civile ad ogni coppia, ad ogni associazione e ad ogni avvocato e giurista che voglia condividere questa nuova fase della campagna.

Per questo, proprio in occasione dell’anniversario di questa importante sentenza, la nostra Associazione Certi Diritti, annuncia che, grazie all’aiuto e all’assistenza di alcuni autorevoli giuristi e avvocati, capitanati da Marilisa d’Amico, Massimo Clara e, tra gli altri, da Filomena Gallo, sta per presentare ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e alla Corte di Giustizia Europea per vederci riconosciuti quei diritti negati dalla classe politica italiana.

In questa seconda fase di Affermazione Civile chiediamo ai cittadini, alle coppie dello stesso sesso, alle Associazioni che si battono per la promozione e la difesa dei diritti civili, di diventare loro stessi protagonisti facendosi loro stessi promotori di questa battaglia.
Non dobbiamo vincere noi ma il paese intero ed è per questo che occorre dare forza e impegno civile alla ‘via legale’, proprio perché quasi tutta la classe politica italiana rimane indifferente alle richieste di una parte della società.

Occorre considerare questa campagna come un vero e proprio Pride, un gesto concreto, non solo simbolico, che ha l’obiettivo di scardinare il muro di chi ci è contro e dare, dignità, legalità e speranza a milioni di cittadini.

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