La diversità non è un valore. È l’uguaglianza il valore della diversità

Diversità e differenza sono due opposti.

Di Pier Paolo Segneri – Si discute molto, da anni, come pure in questi ultimi giorni, del significato e dell’importanza della diversità che, però, non va mai confusa con la differenza. Sono due parole tra loro in contrapposizione. La discussione sulla diversità è interessante perché è un dibattito che riguarda tutti e che investe l’attualità presente e futura del pensiero liberale e libertario. L’uguaglianza è la lotta all’ingiustizia. Non si può comprendere la diversità, perciò, senza prima definire l’uguaglianza. Perché i due concetti sono tra loro uniti e indissolubili.

L’articolo 3 della nostra Carta costituzionale recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali

Insomma, tutti gli uomini e le donne nascono tra loro uguali. Sono uguali. Al di là della famiglia di appartenenza, al di là dell’etnia, della religione, degli orientamenti sessuali e del ceto sociale. Siamo tutti uguali davanti alla Legge e di fronte al Mistero. L’uguaglianza implica, quindi, pari dignità e pari opportunità. Senza distinzioni dovute alla ricchezza, all’opinione politica, alla nazionalità o al censo. L’uguaglianza degli uomini e delle donne, insomma, riguarda ciascuno di noi. E non guarda al colore della pelle, degli occhi o dei capelli. La razza umana è una e una soltanto. Il genere umano è uno solo. Senza eccezioni. Senza deroghe. Senza pregiudizi.

Nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo si legge:

Tutti gli uomini nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Ma gli uguali sono diversi, per definizione. La diversità di cultura, di carattere, di gusti, di attitudini e di ingegno sono l’espressione evidente della nostra uguaglianza. Sono il segno che l’uguaglianza vive nella diversità. E che dobbiamo trovare non dei valori condivisi, come si sente ripetere un po’ da ogni parte, ma trovare la convivenza anche di valori diversi: valori che ci permettano di convivere nonostante la diversità, di vivere insieme nonostante e grazie alle nostre diversità.

Siamo uguali perché siamo diversi. Abbiamo diversità e non differenze. Nessuna differenza è accettabile perché le differenze producono disuguaglianza. La diversità, invece, si nutre vicendevolmente e reciprocamente della diversità degli altri. E così, mentre le differenze dividono e creano disuguaglianze, la diversità unisce ed arricchisce la collettività. Il principio di uguaglianza, perciò, tutela i diversi e combatte le differenze. L’uguaglianza è sinonimo di coesione e di diversità, cioè l’esatto opposto di una visione omologante del tessuto sociale e degli uomini.

Gli omologhi sono coloro che non hanno diversità, ma vivono appiattiti e schiacciati nella loro identità e identicità. Sempre identica a se stessa. Piena di differenze, ma omologa. Essere diversi nell’uguaglianza rende forti e omogenei. Mentre la mancanza di diversità rende deboli e omologhi. L’omologazione crea la massa e “fare massa” non è un concetto positivo, nemmeno in fisica. C’è una vecchia battuta di Woody Allen che dice: Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi membri uno come me. È l’elogio della diversità e, al medesimo tempo, è anche un elogio al principio di uguaglianza. Perché se l’essere diverso conduce all’esclusione, allora si crea una differenza, cioè un’ingiustizia.

L’uguaglianza è inclusiva e include dentro di sé le varie diversità, le disuguaglianze sono escludenti e, infatti, escludono i diversi. Vasco Rossi canta: Mi ricordo che mi si escludeva per ragioni che oggi fanno solo ridere. Il principio di uguaglianza non ammette differenze. L’uguaglianza è la lotta alle ingiustizie e alle differenze. E la lotta alle ingiustizie non accetta i veti sulle persone o sui popoli, non permette esclusioni arbitrarie ed è incompatibile con qualsivoglia oscurantismo, fanatismo o proibizionismo. L’uguaglianza è un diritto. Anzi, è il Diritto. E chi non rispetta i diritti degli altri perde automaticamente i propri.

La lotta all’ingiustizia è la lotta per il rispetto della persona, per il rispetto dell’uguaglianza delle persone anche nella loro diversità, per il riconoscimento dei diritti e, allo stesso tempo, dei doveri di ciascuno. Ma la diversità non è un valore, è l’uguaglianza il valore della diversità.

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