Certi Diritti a congresso all’insegna di dialogo e carezze: dal 18 al 20 novembre a Torino

È convocato per il 18, 19 e 20 novembre 2016 a Torino il X Congresso dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

«A sei mesi esatti dalla morte di Marco Pannella e dall’approvazione della legge sulle unioni civili ci ritroveremo a riflettere sul futuro delle battaglie per i diritti civili in Italia, ma partendo dal passato in occasione di un altro anniversario importante: il 45° della nascita del movimento di liberazione sessuale italiano con la fondazione del FUORI!», afferma Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Ad aiutarci a riflettere su questi 45 anni di storia saranno, il 18 novembre presso la Sala delle Colonne del Municipio in via Milano 1, Maurizio Molinari (direttore de «La Stampa»), Alessio Falconio (direttore di «Radio Radicale») in dialogo con Angelo Pezzana (Fondatore del Fuori!) e i rappresentanti delle associazioni LGBTI nazionali.
La giornata del 19 novembre, sempre presso la Sala delle Colonne del Municipio in via Milano 1, sarà invece rivolta al futuro delle battaglie radicali per i diritti civili a partire dall’obiettivo storico dell’associazione: il raggiungimento del matrimonio egualitario e di una riforma complessiva del diritto di famiglia che liberi gli affetti degli italiani e porti il nostro Paese nell’Europa del XXI secolo.

Anche l’azione delle amministrazioni locali è importante per garantire che nessuno venga discriminato per il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere: ne parleremo con Marco Giusta, Assessore alle Pari Opportunità, Città di Torino, e Nicky Cambridge che, in rappresentanza del Coordinamento LGBTI europeo delle amministrazioni locali Rainbow Cities, ci porterà esempi di buone prassi europee.

Con noi sarà anche Francesco Mangiacapra, lavoratore sessuale che ha denunciato Don Euro e di cui si è parlato in varie trasmissioni televisive tra cui Le Iene e La vita in diretta. Con lui – insieme a Pia Covre e Clémence Zamora-Cruz, che ci illustrerà la posizione di Transgender Europe sul lavoro sessuale adottata 6 mesi fa a Bologna – rifletteremo sulla piena decriminalizzazione del lavoro sessuale per liberare finalmente anche i corpi delle italiane e degli italiani dal perbenismo ipocrita e criminogeno nostrano.

I corpi, e i diritti umani, delle persone intersex saranno al centro degli interventi di Daniela Truffer – coordinatrice di StopIGM.org e Zwischengeschlecht.org (Svizzera), che hanno portato alla condanna dell’Italia all’ONU per le mutilazioni genitali svolte nel nostro paese sui bambini intersex –  Alessandro Comeni – presidente onorario di Certi diritti e cofondatore di intersexioni e di OII Europe, l’associazione europea che si batte per i diritti umani delle persone intersex – e Michela Balocchi – ricercatrice Marie Curie, appena tornata da due anni di studio della questione intersex a Washington DC.

L’autodeterminazione individuale è il valore attorno al quale più lavora l’Associazione Radicale Certi Diritti che non può quindi non occuparsi anche del controverso tema della gestazione per altri dando la parola alle donne direttamente interessate come la gestante californiana Rachelle Myers-Nelson. Ma la questione ha anche risvolti economici e per affrontare lo spinoso tema della compensazione delle gestanti, abbiamo chiesto l’aiuto di Elisa Serafini, blogger su Linkiesta e reporter economica per il quotidiano L’Opinione e già commentatrice economica di trasmissioni televisive come Virus (Rai2), Announo (La7), La Gabbia (La7), e Tagada (La7).

Ma i diritti umani sono tali solo se sono universali, e metre all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si mette in discussione proprio questo principio, apriremo un’ampia finestra internazionale con Monica Cerutti, assessora ai Diritti e alla Cooperazione internazionale, Regione Piemonte, Fabrizio Petri, presidente del Comitato Interministeriale Diritti Umani, Daniele Viotti, eurodeputato e vicepresidente dell’Intergruppo LGBTI al PE, e Mariano Giustino, che dalla Turchia ci informerà sull’involuzione autoritaria di quel Paese.

Grazie, infine, a Giovanni Quer, assegnista di ricerca presso il Comper Center dell’Università di Haifa, potremo svelare l’inconsistenza di quella categoria abusata dal movimento LGBTI internazionale per attaccare Israele: il pinkwashing.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito di Certi Diritti e all’evento Facebook.

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