Certi Diritti si felicita per l'approvazione da parte del Parlamento europeo delle risoluzioni su Egitto e Kirghizistan in difesa dei diritti umani delle persone LGBTI

strasbourg_parlamento_europeo_“Avevamo denunciato la grave situazione in Kirghizistan lo scorso agosto con una conferenza in cui l’attivista kirghiso Dastan Kasmamytov ha portato a conoscenza degli italiani come il modello omofobo russo si stesse espandendo anche nel suo Paese con pene persino superiori”, ricorda Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti. “Siamo quindi felicissimi che il Parlamento Europeo abbia approvato ieri una risoluzione che chiede a tale paese di rigettare una legge che censurerebbe ogni tipo di informazione sulle questioni LGBTI con pene che arrivano fino ad un anno di prigione”.
Con tale risoluzione, il PE si aggiunge alle richieste simili espresse da altri organismi internazionali, dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa all’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’ONU. La legge kirghisa è stata approvata in prima lettura il 15 Ottobre 2015 e dovrà essere esaminata altre due volte e essere firmata dal Presidente prima di diventare legge.
Il PE ha anche approvato una risoluzione comune sulla situazione in Egitto, firmata da tutti i gruppi politici (EPP, S&D, ECR, ALDE, Verdi/ EFA), tranne il gruppo EFDD (nel quale hanno firmato invece i deputati 5 Stelle Castaldo e Corrao). Sono stati in particolare approvati i paragrafi che prendono atto della crescente repressione ed arresti contro le persone LGBTI da parte delle autorità e della polizia e delle persecuzioni pubbliche, come riportato dal gruppo Iniziativa Egiziana per i Diritti personali che stima in 150 le persone arrestate negli ultimi 18 mesi in Egitto in ragione del loro orientamento sessuale, pur prendendo atto del fatto che la corte egiziana responsabile ha scagionato il 12 gennaio le 26 persone arrestate il mese precedente in una sauna al Cairo. Il PE condanna quindi nel modo più fermo l’intensificata repressione della comunità LGBTI in Egitto e chiede alle autorità di smettere di criminalizzare le persone LGBT sulla base delle leggi sulla “debauchery (deboscia)” e di rilasciare le persone imprigionate per tale motivo.
“Ci appelliamo all’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’UE, Federica Mogherini, affinché l’Unione Europea dia seguito alle risoluzioni del PE e faccia pressione, utilizzando tutti i meccanismi bilaterali e multilaterali disponibili, su Egitto e Kirghizistan per assicurare che le persone LGBTI di quei Paesi possano godere dei diritti umani e civili riconosciuti internazionalmente”, conclude Guaiana.

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