EUROPEE: SOSTIENI I DIRITTI UMANI? ALLORA VAI A VOTARE.

1d3368631835406d8a82be332dc49ee5I sondaggi suggeriscono che queste elezioni europee vedranno una grande affermazione delle forze anti-europeiste, nazionaliste, fondamentaliste ed estremiste. La loro capacità di mobilitazione è grande e riusciranno a portare alle urne molti elettori.

Finora il Parlamento europeo è stata l’istituzione europea più attiva in difesa dei diritti umani e dell’eguaglianza per le persone LGBTI, ma le cose potrebbero cambiare. Occorre allora assicurare il massimo sostegno ai candidati che si sono impegnati a difendere i diritti umani e l’uguaglianza delle persone LGBTI.

In Italia ben 168 candidati hanno sottoscritto un impegno con ILGA-Europe, l’associazione ombrello europea che difende i diritti delle persone LGBTI. L’Italia si attesta così al secondo posto in Europa per candidati sottoscrittori dell’impegno, dopo la Spagna e prima della Fillandia. Un successo di vari gruppi politici LGBTI e di varie associazioni LGBTI, a partire dall’Associazione Radicale Certi Diritti, soprattutto se si considera lo scarso successo che un simile impegno promosso da ILGA-Europe cinque anni fa ha ottenuto nel Bel Paese.

Tra i partiti firmatari – in ordine di numero di sottoscrittori – vi sono l’Altra Europa con Tsipras, Movimento 5 stelle, il Partito Democratico, Scelta Europea, Verdi e Forza Italia, Italia dei Valori e Lega Nord a pari merito con un solo candidato firmatario. Tranne Fratelli d’Italia, quindi, tutti i partiti che corrono alle europee hanno almeno un candidato che si è impegnato a sostenere i diritti delle persone LGBTI e questo è un altro dato straordinariamente positivo: un segno che stiamo riuscendo a rendere la questione dei diritti delle persone LGBTI sempre più mainstream, anche se il processo è ancora molto, troppo, lento e incontra ancora ostacoli invalicabili nella penetrazione in un partito: purtroppo non in tutte le circoscrizioni elettorali c’è almeno un candidato sottoscrittore per ciascun partito.

I cittadini italiani LGBTI, non hanno però scuse a questa tornata elettorale: ad eccezione degli elettori di Fratelli d’Italia, gli elettori LGBTI di tutti gli altri partiti posso scegliere di sostenere un candidato del loro partito (o partito affine, a seconda della circoscrizione) che si sia chiaramente impegnato a lavorare per i diritti delle persone LGBTI. Una ragione in più per andare a votare il 25 maggio e non essere complici della vittoria dei candidati omofobi.

Ma trattandosi di elezioni europee non si può guardare a questi dati solo dall’italico buco della serratura, ma occorre anche fare una classifica dei partiti europei: al primo posto svetta il PSE, seguito a ruota dai non appartenenti ad alcun gruppo, dai Verdi, da EU Left  (comunisti) e dall’ALDE (i liberal-democratici). Poi vengono i Pirati, l’EPP (popolari), l’EFA (ambientalisti e regionalisti), l’EUD (euroscettici conservatori), l’EDP (partito democratico europeo: europeismo e liberalismo sociale), l’AECR (conservatori e riformisti) e l’EACL (sinistra anticapitalista).

Qualcuno però potrebbe ancora pensare che l’Unione Europea non abbia un impatto così immediato sui diritti delle persone LGBTI e che, in fondo, andare al mare al posto che al seggio elettorale non sarebbe poi così grave. Ebbene, nulla è più sbagliato di questo, come ci ricorda Evelyne Paradis, Direttrice esecutiva di ILGA-Europe:

“L’UE è stata la prima organizzazione internazionale a riconoscere esplicitamente l’orientamento sessuale, l’identità e l’espressione di genere come fattori di discriminazione in un testo di legge. Inoltre, molti Stati membri dell’UE non avevano alcuna protezione legale contro le discriminazioni sul luogo di lavoro prima dell’adozione della Direttiva UE contro le discriminazioni. Grazie alla Corte di Giustizia Europea, questa protezione è stata estesa anche alle persone transessuali. La medesima Corte ha fatto sì che le coppie dello stesso sesso unite civilmente possano godere esattamente degli stessi benefits sul lavoro e del medesimo trattamento pensionistico delle coppie sposate. Negli ultimi due anni, l’UE ha adottato anche importanti garanzie per le vittime di crimini d’odio, facendo sì che le vittime di reati a sfondo omo-transfobico ricevano un adeguato sostegno.

L’UE si interessa anche a coloro che vengono a cercare protezione in questo continente e a coloro che vivono al di là delle frontiere europee. L’UE ora assicura che i richiedenti asilo LGBTI siano riconosciuti e non possano essere rimandati nei Paesi d’origine chiedendo loro di far finta di essere chi non sono per evitare di essere perseguitati. Inoltre, l’UE si è fatta leader nella protezione dei diritti umani delle persone LGBTI a livello internazionale, avendo messo la questione al centro della sua politica esterna”.

Chiaramente c’è ancora molto da fare e per cui battersi in Europa. La situazione delle persone LGBTI entro i confini dell’UE varia considerevolmente da un Paese all’altro, ma l’UE è una delle maggiori garanzie che abbiamo per progredire. È una leva importante per fissare degli standards e per assicurarsi che vi siano chiari meccanismi per combattere le discriminazioni quando si verificano.

Ecco perché occorre andare a votare il 25 maggio! Non possiamo permetterci di compiacerci di quanto ottenuto e starcene a casa. È tempo di agire per un’Europa giusta, eguale e dignitosa per tutti.

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