Nudi contro la sessuofobia: intervista a Giacomo Cellottini di Certi Diritti

Articolo di Alessandro Rizzo pubblicato il 15 settembre 2012 su rapportodiminoranza.wordpress.com

“Nessuna libertà è possibile senza la libertà sessuale”: con questa frase di Adele Faccio, riferimento molto forte nella battaglia a favore dell’emancipazione della donna e la liberazione sessuale, Giacomo Cellottini, tesoriere Associazione radicale Certi Diritti, ha presentato attraverso l’intervista la campagna della sua associazione “Dai corpo ai tuoi diritti”, che ha già avuto diverse adesioni. Donne, uomini, ragazzi, studenti, anziani, uomini dello spettacolo, fotografi, artisti, intellettuali, parlamentari si sono spogliati dei propri indumenti e hanno posato solo con un cartello: un modo incisivo per denunciare una società ancora fortemente sessuofobica.

 Giacomo da che cosa è nata l’idea di aprire la campagna “Dai corpo ai tuoi diritti”?
‘Dai corpo ai tuoi diritti’ è la campagna iscrizioni 2012 dell’associazione radicale Certi Diritti. Cercavamo un’idea per far conoscere le nostre battaglie e chiedere di sostenerle, un’idea a costo zero visto che non riceviamo soldi pubblici e ci autofinanziamo totalmente. E così abbiamo chiesto ai nostri iscritti di metterci la faccia, o meglio il corpo.

Che cosa si è voluto comunicare attraverso l’impatto puramente estetico e fotografico?
L’’impatto di un corpo coperto solo da un cartello è sicuramente forte, ma quello che a noi interessava era il messaggio che con quei corpi nudi volevamo trasmettere. Il Partito Radicale, che nel 1974 aprì tutte le sue sedi al Fuori! (primo movimento di liberazione omosessuale italiano che si sciolse nel 1982), dalla fine degli anni sessanta si batte per i diritti civili e la libertà sessuale in un paese dove l’idea che si può fare l’amore senza vergognarsi e senza dedicarlo necessariamente a Dio, alla Patria, alla Famiglia non ha ancora vinto. Viviamo in una società sessuofobica e spogliare il nostro corpo, che è il luogo in cui s’inscrive il potere con le sue regole e si manifestano i segni dell’esclusione e della violenza, ci sembrava il modo migliore per denunciarlo. Anche perché come diceva Adele Faccio nel 1976 “nessuna libertà è possibile senza la libertà sessuale”.

C’è chi ha voluto, parlamentari, artisti, ex porno divi, disabili, studenti, rifugiati e attivisti politici, mettere la propria faccia e spogliarsi dei propri vestiti rimanendo, in un’ottica artistica fotografica “minimalista”, nudi con un semplice cartello con la scritta “dai corpo ai tuoi diritti”, titolo del servizio: come avete coinvolto queste persone e perché avete scelto di “richiamare a raccolta” soggetti appartenenti a diversi orientamenti, diverse categorie, diverse generazioni, quasi fosse una battaglia trasversale e universale, nonostante riguardi maggiormente le persone lgbt?
Certi Diritti alla sigla lgbti (lesbiche, gay, bisex, trans e intersex) aggiunge sempre la ‘e’ di etero perché la sessuofobia colpisce tutti indistintamente e solo tutti insieme possiamo sconfiggerla. Questo messaggio secondo me sta passando e lo dimostra il fatto che non c’è stato bisogno di chiamare a raccolta nessuno perché i protagonisti della campagna sono tutte persone iscritte o molto vicine alla nostra associazione: dai parlamentari alle puttane, da Mina Welby all’ex porno attore, dai disabili ai compagni dei detenuti. Insieme a loro portiamo avanti le nostre battaglie per il matrimonio egualitario e la riforma del diritto di famiglia (non a caso denominata ‘amore civile’), per una corretta informazione sessuale in un Paese dove il governo e la televisione pubblica censurano la parola ‘preservativo’ anche nella giornata mondiale per la lotta all’Aids, per i diritti delle persone trans e intersessuali, per la regolamentazione della prostituzione e per il diritto all’affettività e alla sessualità anche per i disabili e i detenuti.

Il lavoro di produzione come è avvenuto e, soprattutto, come ha risposto il pubblico e le decine e decine di persone che hanno deciso di spogliarsi dei propri vestiti e farsi fotografare col cartello “dai corpo ai tuoi diritti”?
Gli scatti sono stati realizzati da Patrizia Todisco tra Roma e Milano. La campagna è stata lanciata il 26 giugno e ha avuto subito un grande successo sui social network. Nella prima settimana quasi 100mila utenti di Facebook hanno visualizzato le foto di ‘Dai corpo ai tuoi diritti’ e sono iniziate ad arrivare le prime fotografie ma soprattutto nuove iscrizioni. Ad oggi sono circa 100 le foto pubblicate, alcune delle quali inviate da italiani che vivono all’estero.
Insieme a tantissimi apprezzamenti è arrivata anche qualche critica per aver pubblicato due foto di nudo integrale maschile, ma quando le abbiamo ricevute non abbiamo avuto dubbi se diffonderle o meno, anche su Facebook pur conoscendo il regolamento che recita: “non pubblicare contenuti: minatori, pornografici, con incitazioni all’odio o alla violenza, con immagini di nudo o di violenza forte o gratuita”.
Leggendolo mi è tornata in mente un’iniziativa del 1968 con cui i radicali preannunciavano il convegno “Repressione sessuale e oppressione sociale”: Luca Bracci e Marcello Baraghini a spasso per Roma con cartelli dove vicino a foto di guerre e di torture avevano incollato ritagli di giornali con nudi femminili e la scritta “dov’è l’osceno?”. Noi ovviamente non siamo stati denunciati come i compagni di allora, ma Facebook, che è uno spazio privato, ha censurato la nostra foto. Ognuno è libero di scegliere le policies che vuole, anche quelle che per censurare la violenza ritengono necessaria la qualifica aggiuntiva “forte o gratuita” mentre il nudo viene censurato a priori, anche se si tratta di una campagna come ‘Dai corpo ai tuoi diritti’ con un messaggio politico e un valore artistico evidenti. Per noi è stato comunque un momento importante perché ha stimolato un interessante dibattito tra gli internauti sui diritti, il pudore, la comunicazione e la morale.

La campagna proseguirà in futuro?
La campagna andrà avanti fino al 26 settembre. Per chi volesse partecipare, è possibile inviare la propria foto a [email protected]. Le foto degli iscritti con più like su Facebook (è possibile votare qui) diventeranno le nuove cartoline dell’associazione che saranno distribuite in tutta Italia.
Quindi invitiamo chi ha mandato la foto e non si è ancora iscritto o chi volesse mandarla, a sostenerci cliccando su www.certidiritti.it/partecipa/iscriviti. E’ possibile farlo anche con una semplice telefonata.

TUTTE LE FOTO DELLA CAMPAGNA >

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