Ministro Giarda invia nota a Ministro degli Interni Cancellieri su richiesta fatta da esponenti Lgbt di ritirare la Circolare Amato

La circolare Amato del 2007 vieta di trascrivere in Italia i matrimoni same-sex celebrati all’estero per motivi di “ordine pubblico”.

Roma, 18 maggio 2012

Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha inviato al Ministro degli Interni una nota riguardo la richiesta fatta lo scorso 14 aprile, anniversario della sentenza della Corte Costituzionale 138/2010, di ritirare la Circolare Amato per la quale i Comuni non possono trascrivere i matrimoni delle coppie omosessuali sposate all’estero per ragioni di ‘ordine pubblico.

Lo ha reso noto lo stesso Ministro rispondendo ad una lettera firmata da Rita Bernardini, deputata radicale eletta nelle liste del PD, Anna Paola Concia, deputata PD, Yuri Guaiana, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti, Paolo Patanè, presidente Arcigay, Paola Brandolini, presidente Arcilesbica, Luca Possenti, vice presidente Famiglie Arcobaleno e Rita De Santis, presidente AGEDO, nella quale veniva chiesto ai destinatari, Capigruppo di Camera e Senato, e tutti i membri del Governo, di attivarsi per ritirare la Circolare Amato n.55 del 18 ottobre 2007 (Protocollo n. 15100/397/0009861), con oggetto «Matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso. Estratti plurilingue di atti dello stato civile» per la quale i Comuni, materia questa non applicabile al diritto di famiglia, come già ribadito in più occasioni dalla Corte di Cassazione.

La lettera era stata inviata lo scorso 14 aprile dall’Associazione Radicale Certi Diritti in occasione dell’anniversario della sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale, insieme ad una  copia del libro “Dal cuore delle coppie al cuore del diritto. L’udienza alla Corte Costituzionale per il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso”.  Il libro raccoglie tutta la documentazione relativa a quella sentenza,  frutto della campagna di Affermazione civile che ha visto molte coppie dello stesso sesso mettersi in gioco direttamente per chiedere il riconoscimento dei propri diritti in dialogo con le istituzioni.

Ci auguriamo che il Ministro degli Interni consideri con attenzione questa nostra richiesta che, nei fatti, discrimina gravemente sul piano civile le coppie dello stesso sesso sposate all’estero in violazione del Trattato di Lisbona dell’Unione Europea sulla lotta alle discriminazioni e del Trattato di Nizza sulla libera circolazione.

È la prima volta che passi di qua?

Siamo un’associazione che si occupa di libertà sessuali, fuori da ghetti e stereotipi. Non pensiamo di essere una minoranza semplicemente perché ci occupiamo delle libertà di tutti: anche delle tue. Se ti è piaciuto quello che hai letto, torna più spesso: abbiamo tante cose di cui ci occupiamo da raccontarti. Tutte queste cose le facciamo solo grazie a chi ci sostiene. Puoi farlo anche subito.

Dona ora

Vuoi dare una mano?

Iscriviti a Certi Diritti per un anno. Sono 50 euro spesi bene. Per la tua libertà e quella di tutte e tutti. Troppi? Puoi anche donare 5 euro al mese.

Iscriviti

Chi te lo fa fare?

Di darci dei soldi per portare avanti quello che facciamo già adesso senza chiederti nulla? Nessuno: però se nessuno dona o si iscrive per sostenere i costi delle nostre attività, queste attività non si faranno. E saremo tutti un po’ meno liberi e con meno diritti.

Dona ora

Newsletter

Iniziative, appuntamenti…
Rimani in contatto!

Facebook Twitter Instagram Whatsapp