Diritto di soggiorno del coniuge dello stesso sesso

Il Tribunale di Reggio Emilia riconosce come, quando sia stato celebrato il matrimonio tra persone dello stesso sesso in uno Stato che, come la Spagna, lo ammetta, coloro che l’hanno celebrato devono essere considerati coniugi anche in Italia. Di Sergio Briguglio.

Cari amici,
alla pagina http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/febbraio/trib-re-coniuge-omosex.pdf troverete un’importantissima ordinanza del Tribunale di Reggio Emilia.

Il Tribunale accoglie il ricorso di un cittadino uruguayano contro il provvedimento dell’amministrazione italiana con sui si nega il riconoscimento del diritto di soggiorno ai sensi del D. Lgs. 30/2007.

Il cittadino uruguayano – e qui sta l’importanza del provvedimento del Tribunale – ha contratto matrimonio in Spagna con un cittadino italiano dello stesso sesso.

Il D. Lgs. 30/2007, che da’ attuazione alla Direttiva 2004/38/CE, riconosce il diritto di soggiorno ai familiari (anche stranieri) dei cittadini dell’Unione europea (inclusi i cittadini italiani) purche’ rientrino in determinate categorie:

1) il coniuge;

2) il partner che abbia contratto con il cittadino dell’Unione un’unione registrata sulla base della legislazione di uno Stato membro, qualora la legislazione italiana equipari l’unione registrata al matrimonio e nel rispetto delle condizioni previste dalla pertinente legislazione del nostro paese;
 
3) i discendenti diretti di eta’ inferiore a 21 anni o a carico e quelli del coniuge o partner di cui alla lettera b);
 
4) gli ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge o partner di cui alla lettera b).

Finora, il diritto del compagno dello stesso sesso di un cittadino comunitario o italiano aveva trovato un ostacolo insormontabile nella condizione che ho evidenziato in grassetto: non essendo equiparate al matrimonio dalla normativa italiana le unioni registrate, l’aver contratto una tale unione in altro Stato membro non consentiva al cittadino straniero di risiedere in Italia, per questo solo motivo, col compagno comunitario o italiano.

Ora, il Tribunale di Reggio Emilia riconosce come, quando sia stato celebrato il matrimonio tra persone dello stesso sesso in uno Stato che, come la Spagna, lo ammetta, coloro che l’hanno celebrato devono essere considerati coniugi anche in Italia, ai fini del diritto di libera circolazione (non non dal punto di vista del diritto di famiglia). Il diritto di soggiorno al cittadino uruguayano ricorrente viene cosi’ riconosciuto perche’ questi rientra nella categoria di coniuge, non in quella, meno tutelata, di partner registrato.

Notate che non e’ rilevante che il matrimonio sia stato celebrato in uno Stato membro: la Commissione europea, in proposito, ha affermato come, ai fini dell’applicazione della Direttiva 2004/38/CE, debbano essere riconosciuti, in linea di principio, tutti i matrimoni contratti validamente in qualsiasi parte del mondo (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2009/luglio/com-comm-ue-dir-38-04.pdf).

Ringrazio Gabriella Friso e Giulia Perin, che mi hanno segnalato l’ordinanza.

Cordiali saluti
sergio briguglio

fonte: http://briguglio.blogspot.com/2012/02/diritto-di-soggiorno-del-coniuge-dello.html

iscriviti alla newsletter >
http://www.certidiritti.it/newsletter/newsletter

È la prima volta che passi di qua?

Siamo un’associazione che si occupa di libertà sessuali, fuori da ghetti e stereotipi. Non pensiamo di essere una minoranza semplicemente perché ci occupiamo delle libertà di tutti: anche delle tue. Se ti è piaciuto quello che hai letto, torna più spesso: abbiamo tante cose di cui ci occupiamo da raccontarti. Tutte queste cose le facciamo solo grazie a chi ci sostiene. Puoi farlo anche subito.

Dona ora

Vuoi dare una mano?

Iscriviti a Certi Diritti per un anno. Sono 50 euro spesi bene. Per la tua libertà e quella di tutte e tutti. Troppi? Puoi anche donare 5 euro al mese.

Iscriviti

Chi te lo fa fare?

Di darci dei soldi per portare avanti quello che facciamo già adesso senza chiederti nulla? Nessuno: però se nessuno dona o si iscrive per sostenere i costi delle nostre attività, queste attività non si faranno. E saremo tutti un po’ meno liberi e con meno diritti.

Dona ora

Newsletter

Iniziative, appuntamenti…
Rimani in contatto!

Facebook Twitter Instagram Whatsapp